Segnaletica
invasiva nel Parco del Pollino: ecco i tabelloni in alta quota!
tabelloni smontati pronti per essere installati col cemento - foto by Indio |
Durante un’escursione al Monte Pollino (2 novembre 2014) chi scrive ha avuto modo di incontrare, accatastate nei pressi della Fonte di Rummo, lungo la strada, delle enormi tabelle smontate, con tanto di pali di sostegno e dei secchi pieni di sabbia, per costruire il basamento. E’ bastato dare un’occhiata alle tabelle per capire a cosa fossero destinate e dove si vogliono mettere (l’intestazione recita: “Itinerario di particolare valenza”). Le tre tabelle smontate, come ho potuto vedere nella cartina della tabella (dal simbolo della manina e dalla rispettiva scritta “voi siete qui”), dovrebbero essere poste in alta quota, ai Piani di Pollino, in diversi punti. Dove sta il problema? I problemi sono tanti, di natura sia ambientale che tecnica e cercherò di sviscerarli con questo articolo, appellandomi alla sensibilità del naturalista e alle competenze di una guida ambientale escursionistica. Chi scrive aveva già avanzato delle critiche sulle “linee Nazca”, le invasive fila di pietre ai Piani, giustificate come "sentieri". Adesso purtroppo ci risiamo con i tabelloni d’alta quota…
Mi chiedo, intanto, come sia potuto venire in mente ai progettisti la bella idea di mettere dei tabelloni enormi in alta quota, senza pensare al notevole impatto paesaggistico che avrebbero in uno dei luoghi naturalisticamente più importanti del Massiccio del Pollino, per non parlare del basamento in cemento delle tabelle. I Piani di Pollino sono (o meglio dovrebbero essere) un’oasi di wilderness e compito di un Parco serio sarebbe quello di conservarne la loro bellezza senza apporvi nulla di artificiale e invasivo. Per la segnaletica bastano e avanzano i pali con le frecce direzionali, già apposte in queste località. E veniamo al secondo punto. Ho visitato numerosi altri parchi durante i miei viaggi in Italia e mi è sempre capitato di vedere i tabelloni di questo tipo agli imbocchi dei sentieri, nei pressi delle strade asfaltate, comunque in zone antropizzate… non già in alta quota! Il tabellone con la cartina è molto utile… ma appunto agli imbocchi, e contiene di solito anche una spiegazione degli aspetti naturalistici (flora e fauna) dell’area che si sta visitando, oltre a divieti e raccomandazioni per il visitatore. Per intenderci dovrebbero stare in località come Colle Impiso, Acquatremola, Santuario M. di Pollino ecc. Stiamo parlando dell’ABC della “sentieristica”, o quantomeno di una sentieristica rispettosa dell'ambiente! Invece i progettisti dell’Ente Parco hanno pensato bene di porli ai Piani, dove, oltre a rappresentare il richiamato impatto visivo, sono anche inutili per l’escursionista! Il mio amico Franco Zunino, Segretario di Wilderness Italia, parla in proposito di “addomesticamento” o di “banalizzazione” di una natura selvaggia sacrificata ad una fruizione turistica di massa. Ma non parlo solo da ambientalista, parlo anche come GAE. Parlo come “neo”guida dell’AIGAE, che ha visitato altri parchi e ha affrontato certe materie durante un lungo periodo di formazione (precisamente in Toscana dopo un corso di 600 ore e il superamento di un esame provinciale). Non posso parlare da guida ufficiale del Parco (purtroppo - o per fortuna! - non sono riuscito ad accedere al corso per guide ufficiali di “ben” due settimane, organizzato l’anno scorso dall’Ente Parco!).
Dispiace che su questa questione nessuno sia ancora uscito allo scoperto e abbia avanzato una critica pubblica… né il CAI di Lagonegro né il CAI di Castrovillari, né l’Associazione Guide Ufficiali del Pollino. In materia d’escursionismo sarebbe utile se i soggetti che ho citato avanzassero delle critiche costruttive, per fare in modo che certi progetti abbiano il minore impatto paesaggistico/visivo possibile; per fare in modo che la segnaletica sia fatta in maniera sensata e con criterio… e serva davvero allo scopo. Invece ecco un progetto calato dall’alto e non partecipato.
Ma può essere che tutti siano d’accordo sul progetto dei tabelloni e delle frecce direzionali in alta quota (come quelle sul Dolcedorme) e quindi chi scrive sia la sola voce fuori dal coro. Ma ciò non importa. L’importante è che anche una sola voce contraria abbia la possibilità di esprimersi, facendo appello alla propria sensibilità e alla propria “morale individuale”.
Si spera che questo comunicato possa risvegliare le coscienze di amministratori, guide ed escursionisti, per fare in modo che l’invasivo progetto della segnaletica d’alta quota venga bloccato e rivisto; per fare in modo che quegli assurdi tabelloni vengano posti agli imbocchi dei sentieri e non ai Piani, o in altre località naturalisticamente rilevanti del Massiccio del Pollino!
Dott. Saverio De Marco
Vicepresidente Associazione Italiana Wilderness
Guida Ambientale Escursionistica (AIGAE coord. Basilicata)
di seguito esempi di tabelloni installati con criterio e non invasivi, agli imbocchi dei sentieri, nei pressi delle strade asfaltate (località di partenza).
tabella opportunamente installata agli imbocchi dei sentieri presso il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi |
particolari della tabella, con cartina e descrizione dell'area che si sta visitando |
esempio di tabella voluta dall'Associazione Italiana Wilderness per indicare un'Area Wilderness: posta vicino alla strada dove inizia il sentiero |
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