Ecco la copertina dell'opuscolo che andrà ai mondiali di calcio. Su un pino loricato è avvolta la bandiera italiana e si vedono due giogiosi escursionisti-tifosi.
Indio
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Spett.le Redazione IL QUOTIDIANO DELLA BASILICATA
Prendo atto della precisazione della Presidenza del Parco Nazionale del Pollino al mio comunicato apparso il 9 giugno scorso su questo quotidiano, nonché delle parole di apprezzamento per il lavoro della nostra Associazione, benché risulti almeno falsata l’intuizione che trapelava dal comunicato originario del Parco, cioè di una “missione” in Sud Africa da parte dell’Ente Parco.
Il mio comunicato è stato una logica presa di posizione a seguito di un comunicato dell’Ente Parco affatto chiaro, per cui, a parte il commento finale, tutte le parti virgolettate sono parole che provengono dallo stesso Ente. E da queste parole io credo che chiunque non potesse che intuire che una delegazione dell’Ente Parco si sarebbe recata in Sud Africa in occasione dei campionati mondiali di calcio; ed è il caso qui di ricordarle queste parole: «Dal Pollino al Kruger, per intonare l’inno d’Italia, per festeggiare i popoli del Mondo, grazie al calcio e alla sua universalità, ma anche per esaltare la natura che ritrova nel Parco Nazionale del Kruger uno dei più importanti “santuari” del Pianeta». Come non interpretare che qualche rappresentante del Parco del Pollino vi si rechi? Difatti, tutti quelli che lo hanno letto non hanno potuto che interpretarlo in questo senso. Chi ha sbagliato è stato quindi l’Ente Parco, che ha enfatizzato una cosa non vera o solo parzialmente vera. Un inno non si “intona” con la carta stampata, ma proferendo parole! E per proferirle serve almeno una persona.
Ovviamente non possiamo che rallegrarci del fatto che invece si tratterebbe solo di un “contribuito alla realizzazione di materiale promozionale”, perché vorrà dire che la spesa per quest’iniziativa ancorché, ripeto, discutibile, è se non altro contenuta. Posto ciò, come non pensare che l’enfasi del comunicato del Parco fosse quantomeno fuori luogo o esagerata, capace, appunto, di far pensare a ben altro? Purtroppo, ed il Parco Nazionale del Pollino ne è certamente al corrente, troppo spesso veniamo a sapere di progetti più o meno discutibili riguardanti i nostri Parchi Nazionali, quando ben sappiamo in quali situazioni economiche anche essi si trovano, e ciò a fronte delle importanti iniziative che si dovrebbero invece fare a tutela dei loro patrimoni ambientali, iniziative spesso non poste in essere e giustificate con la carenza di fondi. Ovvio, quindi, che la cosa ci abbia scandalizzati e che dalla disinformazione sia scaturita una critica disinformata.
Forse sì, sarebbe stato più corretto se mi fossi meglio informato prima di stilare il comunicato, ma resta il fatto che il tutto sia nato da una cattiva informazione iniziale, anche se, comunque, i dubbi restano sull’opportunità di far partecipare il Parco Nazionale del Pollino ad un iniziativa che, in fondo, poco c’entra con il Parco, e, mi permetto di scrivere, anche con gli enti di promozione turistica di Cosenza e Regione Calabria: perché non è certo dai sudafricani che la Calabria può aspettarsi un ritorno turistico, ma è caso mai l’inverso. Ed anzi, come ho accennato nel mio comunicato, penso che possa essere più il Parco Kruger ad insegnare al Pollino, che non viceversa.
Con la speranza che non siano comunque molti i rappresentanti della Calabria a partecipare a spese nostre ai mondiali di calcio con la scusa (?) di andare a promuovere le bellezze della Calabria in quel contesto!
F.to Franco Zunino
Segretario Generale dell’AIW
Murialdo, 11 giugno 2010
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