copertina di un libro dedicato all'Area Wilderness Val Montina, una delle più belle e selvagge delle Alpi, designate grazie all'attività protezionista dell'Associazione Italiana Wilderness
Approvate delle “Linee Guida” per le Aree Wilderness italiane ed europee
Dopo venticinque anni di attività che hanno portato alla designazione di ben 60 Aree Wilderness per un totale di oltre 36.000 ettari , l’Associazione Italiana per la Wilderness ha ritenuto fosse giunto il momento di tracciare delle “Linee Guida” valide per questo tipo di aree protette.
L’iniziativa si è resa necessaria, dopo che la Fondazione PAN Parks (organismo del WWF internazionale) si è mossa per far riconoscere un’idea di Aree Wilderness per l’Europa assolutamente avulse dal contesto originario americano in cui queste aree furono “inventate”, legate solo all’aspetto della biodiversità e non già volte alla preservazione delle ultime aree selvagge che siano rimaste prive di strade, addirittura creando una confusione tra questo tipo di aree ed i vincoli dei SIC; per lo più con intenti impositivi e su aree in parte già protette, alle quali porre un’etichetta di “wilderness” per mere finalità turistiche, ed un divieto di caccia per quelle ad esse esterne: un criterio contrastante con l’idea originaria di queste aree, che purtroppo ha già avuto una specie di avallo mediante una mozione approvata lo scorso anno dal Parlamento europeo su istanza di PAN Parks.
Le suddette linee guida dell’AIW hanno valore indicativo per l’Italia, ma anche per l’Europa centro-meridionale dove la situazione sociale, catastale ed urbanistica è pressoché identica in tutti i Paesi. Secondo queste linee le Aree Wilderness devono invece essere aree prive di ogni tipo di strade ed altre opere di moderna urbanizzazione, possibilmente racchiudenti località di particolare selvatichezza, ancorché presenti in spazi ridotti e, se esterne ad aree già protette, aperte ad ogni tipo di attività ricreativa compatibile, compresa la caccia, salvo eventuali limitazioni d’accesso in senso numerico (limitazione attualmente solo teoriche per carenza di normative in merito) se un eccesso di presenze ne può inficiare lo stato di solitudine. Esse non devono inoltre essere imposte con vincoli d’autorità, ma designate e tutelate dagli organismi, enti o soggetti privati aventi la proprietà dei suoli o la potestà urbanistica, nel rispetto liberal-democratico dei diritti di detta proprietà e dell’utilizzo delle risorse.
Le “Linee guida” approvate dall’AIW, racchiuse in 23 punti, saranno ora tradotte in inglese e presentate poi ai vertici di tutti gli organismi internazionali competenti, dall’IUCN (e la sua Wilderness Task Force) alla WILD Foundation, ed anche a membri del parlamento europeo affinché propugnino la presentazione di una nuova mozione in merito.
Murialdo, 9 Ottobre 2010 IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Franco Zunino
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