Comunicato Stampa
INTERROGAZIONE PARLAMENTARE SULLA CENTRALE
DEL MERCURE:
CHE FINE HA FATTO L’AMIANTO DELLA CENTRALE ?
Dove è finito l’amianto di cui
era piena la centrale del Mercure? Perché l’Enel non ha bonificato il gruppo 1
della centrale dal mortale inquinante? La bonifica del gruppo 2 è stata
effettivamente completata? Quali rischi per la salute corrono le popolazioni
della Valle, a causa delle alterazioni ambientali legate alla riattivazione
della centrale? Questi allarmanti
domande sono al centro dell’interrogazione presentata alla Camera dei deputati
dai parlamentari di SEL, Placido, Aiello, Zan, Pellegrino, Zaratti, Nicchi,
Piazzoni, i quali non hanno mancato, inoltre, di sottolineare il disastroso
impatto che la temuta riattivazione avrebbe nei confronti del delicatissimo -e
prezioso- ambiente protetto del Parco Nazionale del Pollino, nel cui cuore verde
si trova la centrale. Ma, nell’interrogazione presentata ai Ministri dello
Sviluppo Economico e dell’Ambiente, non mancano precisi richiami anche alla
necessità di tutelare il principio stesso della legalità, dopo l’incredibile
autorizzazione concessa all’Enel dalla Regione Calabria che, di fatto, ha
ignorato la sentenza del Consiglio di Stato dell’agosto 2012. Infine, ma non
certo da ultimo, viene sottolineato dagli interroganti il grave danno economico
ed occupazionale che le popolazioni della valle –e non solo- subirebbero
dall’entrata in funzione della mega-centrale dell’Enel, una vera e propria
operazione cinicamente speculativa che non tiene in alcun conto –e anzi
distruggerebbe- il delicato tessuto economico-produttivo dell’area, basato
sulle vocazioni turistiche ed agro-alimentari di qualità, unanimemente
riconosciute. E, a questo proposito, desta viva sorpresa e sconcerto la notizia
di un incontro sulla centrale del Mercure convocato presso il Ministero dello
Sviluppo Economico, a cui non sarebbero stati invitati i sindaci di Rotonda e
Viggianello, primi rappresentanti delle popolazioni maggiormente danneggiate
dal progetto Enel e più che legittimati, dunque, a rappresentarne i diritti e
gli interessi. Se ciò avvenisse sarebbe l’ennesimo, violento esproprio di
democrazia che subirebbe una popolazione che ha la sola colpa di opporsi
tenacemente, da oltre dieci anni, alla predatoria politica dell’Enel. Così come
sono state ignorate le Associazioni ambientaliste, pur esse in prima fila nella
tutela della legalità, prima ancora che dell’ambiente. Ma nessuno si illuda,
questa più che decennale battaglia, che pure ha visto tanti saltabeccare di
volta in volta sul carro della convenienza, anziché rimanere su quello dei
diritti e della legalità, prevede un solo finale accettabile: lo smantellamento
del rottame rugginoso –e pericoloso- pomposamente definito centrale del
Mercure. Le popolazioni e i loro legittimi rappresentanti sapranno tutelare
fino in fondo, con democratica fermezza, ciò che gli appartiene.
7 giugno 2013
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e
Comitati calabresi e lucani
per la tutela della
Legalità e del Territorio
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