Il ritorno del lupo: sbranate cinque pecore nel bosco di Lagoforano Salviamo il lupo, ma pensiamo anche al pastore
fonte articolo: Confronti, Mensile dell'Alto Ionio - luglio 2010
Sono lupi: i pastori conoscono la tattica e
lo stile di questi animali: il lupo agisce
quasi sempre di notte e nel massimo
silenzio. Invece, il cane randagio o inselvatichito
abbaia ed'è ancora più violento;
si avventa anche contro l'uomo. I lupi,
quando assaltano una mandria, sono
certamente stremati dalla fame. Di giorno
stanno nelle tane e nei boschi più fitti,
di notte salgono sulle alture e tendono
l'orecchio nel più vasto orizzonte lunare.
Hanno l'udito acutissimo, sentono la campanella,
il leggiero belato di una capra e
anche lo starnuto di una pecora. Sono
ormai certi della preda da sorprendere;
si mettono in cammino e arrivano in
branco silenzioso, si avventano veloci
sul gregge e scannano alla gola più di un
capo. Trascinano in posti più sicuri l'animale
da sbranare; le altre bestie scannate
restano ancora vive, muoiono quando
finisce il sangue.
Una notte di fine luglio i lupi che sono
scesi dal Pollino hanno provocato gravi
danni al bestiame di Antonio Adduci, in
località Viscigli di Alessandria: gli hanno
sbranato cinque o sei pecore. I danni
sono stati accertati dall'autorità municipale
di Alessandria e anche con una
documentazione fotografica del bestiame
rimasto ucciso. Se un pastore perde
cinque pecore ha avuto un gravissimo
Foto di Antonio Arvia
danno che sconvolge il già magro bilancio
familiare e scoraggia l'isolato
allevatore del Pollino, dove la pastorizia
e i suoi prodotti caseari sono quasi finiti.
Speriamo che le autorità del Parco Nazionale
del Pollino provvedano a risarcire
i danni subiti dagli allevatori. Ma si
dovrebbe pensare anche a dare da mangiare
alla specie protetta del lupo: si
parlava di carne da lasciare nei vari punti
del Parco. Altri tre lupi sono stati avvistati
tra Oriolo e S. Giorgio Lucano, e due
mesi fa hanno sbranato altro bestiame in
Albidona. (gr)
non si da da mangiare ai predatori selvatici. Perchè si diminuisce l'istinto predatorio rendenedoli ancora più dipendenti dagli insediamenti umani. Occorre utilizzare il fondo nazionale o istituirne uno regionale per il risarcimento degli allevatori, come si fa in tutti i paes civil dove vivono predatori protetti. I lupi sono una risorsa biologica preziosissima e il Pollino è uno degli habitat migliori d'Europa. Occorrerebeb su un piano di piu lungo termine reintrodurre o sviluppare la presenza di prede naturali, limitando effettivamente la caccia. Infine, vi rendete conto del valore naturalistico, simbolico e culturale del Lupo? Io ogni Inverno trovo le sue tracce sulle montagne. Nunzio,
RispondiEliminaCaro Nunzio, sono d'accordo con lei. Il fatto è che il lupo ha sempre predato il bestiame. E' un fatto naturale, che va accettato e fa parte dell'evoluzione di questa specie che si è sempre svolta a contatto con le attività antropiche. Per questo sono importanti risarcimenti certi ai pastori. Altrimenti si potrebbero avvelenare gli animi mettendo i pastori contro le aree protette. Giusta l'osservazione sull'importanza di prede naturali, ma la pastorizia rimane essenziale per la riproduzione del lupo. I lupi hanno sempre predato pecore e solo secondariamente caprioli o cinghiali.La rimamndo alla lettura di un articolo di Franco Zunino,un esperto di quetse tematiche per la sua lunga esperienza di studioso dell'orso bruno e dei grandi predatori e dei rapporti tra attività umane e grandi predatori.Di seguito il link:
RispondiEliminahttp://pollinowild.blogspot.com/2010/06/orsi-lupi-e-pastori-le-proposte-di.html