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Visualizzazione dei post da luglio, 2011

Fermare scempi e tagli forestali nel parco del Pollino

Fonte: ( http://www.olambientalista.it/index.php/fermare-scempi-e-tagli-forestali-nel-parco-del-pollino/ ) 28 LUGLIO 2011 VOTA 4 Secondo la Ola, Organizzazione Lucana Ambientalista, è paradossale che il parco nazionale consenta, per rimuovere tronchi abbattuti da una slavina invernale, l’apertura di piste forestali in zone a massima protezione nel parco nazionale del Pollino. Per avere chiarimenti in proposito, la Ola ha scritto agli organi del parco ed ai responsabili Coordinamento Territoriale Ambiente del Corpo Forestale dello Stato, con la contestuale richiesta di sospensione dei lavori che avvengono in località Serra del Prete. Località questa tra le più integre e suggestive dell’area protetta, soggetta a massima tutela solo sulla carta. La Ola teme però che tale operazione sia il pretesto per consentire l?accesso a piste di esbosco purtroppo autorizzate dalla Regione Basilicata . Infatti, con Decreti del Presidente della Giunta Regionale della Basilicata n.ri 172,173 e 175 del 2

Slavina di Serra del Prete: quando uno spettacolo della natura viene fatto... “a pezzi”

pista di esbosco - foto di anonimo la slavina l'anno scorso - foto by Indio Quello che molti temevano è capitato. Come tanti ricordano lo scorso inverno si scatenò una valanga su Serra del Prete che sradicò moltissimi faggi. Chi scrive ha avuto la fortuna di fare un’ escursione proprio da sotto, dalla base dove si erano accumulati i tronchi, fino in cima, passando dal canalone in cui è iniziata la slavina. L’esperienza fu emozionante, perché ciò che vedevo coi miei occhi era uno spettacolo delle forze della natura, di quella natura selvaggia, inviolata e inarrestabile. Per avere un’idea trovate il resoconto e lefoto sul mio blog a questo link: http://leucodermis.blogspot.com/2010/09/diario-1-settembre-2010.html .   La valanga di Serra del Prete era un evento che aveva entusiasmato un po’ tutti gli appassionati del Pollino… ed ecco quindi spuntare   le foto, i commenti entusiasti, le ricognizioni e i dibattiti sui blog e su facebook sul giorno esatto della valanga…. Era bello

E' nato il Comitato Nazionale contro Fotovoltaico ed Eolico nelle Aree Verdi

Il gruppo, nato su facebook, ma già attivo anche nella realtà delle relazioni umane e sul territorio, si avvia ormai a raggiungere la simbolica soglia iniziale “dei 1000” iscritti, nonostante si sia costituito solo da pochissimi giorni! E’ totalmente aperto a chiunque sia contrario e sensibile alla devastazione del paesaggio da impianti industriali fotovoltaici a terra in zone agricole e aree verdi e da eolico, con torri di media e mega altezza (fin anche 150 mt.), tanto in mare quanto sulla terraferma, spesso realizzati senza alcuna informazione del cittadino. Viene calpestata il più delle volte ogni buona norma per la distanza degli impianti da abitazioni e presenze umane. Ne vengono danneggiate case sparse ed agriturismi, che ingiustamente devono subire danni materiali da deprezzamento dell’immobile, oltre alle spese per difendere se stessi e i propri beni da tali scempi con ripercussioni  morali e psico-somatiche da impatto ambientale (acustico, visivo, elettromagnetico), da subire

Interrogazione parlamentare dell'On. Angela Napoli sulla Centrale Enel del Mercure

Al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministro dello Sviluppo Economico – Per sapere –  Premesso che: - il 25 settembre 2001 ENEL Produzione ha presentato un progetto di riattivazione della centrale termoelettrica del Mercure, sita nel territorio del comune di Laino Borgo (CS), un impianto costruito a metà degli anni ’60 ed ormai completamente inattivo da oltre 12 anni; - il progetto presentato da ENEL prevede la conversione a biomasse della centrale di che trattasi, la cui ubicazione è all’interno di un’area doppiamente protetta a livello nazionale e comunitario (Parco Nazionale del Pollino e Zona di Protezione Speciale –ZPS- Pollino e Orsomarso -IT 9310903); - la potenza elettrica lorda della centrale è di 41Mwe, quella netta in 35 Mwe, che ne farebbe una delle centrali del genere più grandi d’Italia e d’Europa; - conseguentemente, la biomassa necessaria ad alimentare una centrale di tali dimensioni risulta essere nell’ordine delle 400-5000.000 tonn

Brindisi, Convegno su "partecipazione e nuovo sviluppo"

dal Quotidiano di Brindisi del 30 giugno 2011