Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2015

Parchi e spesa pubblica: lettera dell'AIW in merito al ponte sulla Gravina

                                                                            Oggetto: Progetto per la realizzazione di un ponte attraverso la Gravina di Matera: Parco Regionale e sito SIC e ZPS . La scrivente Associazione ha appreso di un progetto in itinere per la realizzazione di un ponte pedonale attraverso la Gravina di Matera, in zona di “riserva integrale” dell’omonimo Parco Regionale, nonché sito SIC e ZPS. Da quanto noto mediante la visione del grafico progettuale, pur trattandosi di un ponte di servizio ad un sentiero turistico, sorgono molti dubbi sul suo aspetto estetico (sembrerebbe struttura estremamente moderna ed affatto inserita in un contesto di ambiente naturale), peraltro comprovato dallo stesso costo dell’opera (si parla di oltre 100.000,00 Euro!), per cui sembra alla scrivente, che piuttosto che cercare di risolvere un problema logistico per l’attraversamento della Gravina, si voglia soddisfare il desiderio di spendere più danaro possibile: co

Lettera aperta al Direttore del Parco del Pollino su arrampicata e divieti - di Nino Larocca

Per come la vedo, la vediamo, in seno al Gruppo Speleologico “Sparviere” (associazione nata nel lontano 1976 ed una degli artefici principali della nascita del Parco Nazionale del Pollino), la questione che si sta montando (non certo dagli appassionati di arrampicata ed alpinismo) in merito al divieto temporaneo di arrampicata sportiva e alpinismo all’interno del P.N.P. è davvero preoccupante. Senza quasi renderci conto e penso anche per il solo orgoglio di qualcuno, il nostro Parco si sta trasformando in una sorta di zoo dove le poche attività realmente ecocompatibili come l'arrampicata e l’alpinismo, in ogni caso con bassissimo impatto ambientale, vengono tacciate come qualcosa di distruttivo. Nello stesso tempo (e questo è davvero molto strano) si consentono e spesso sponsorizzano attività pseudo-economiche, pseudo-naturalistiche e pseudo-scientifiche che producono un impatto decisamente peggiore… Mi chiedo se è normale emanare un momentaneo divieto (che po

Attività sportive, parchi e burocrazia - Una riflessione di Giorgio Braschi

Ieri riflettevo sui problemi sollevati ultimamente dalla vicenda "Alpinismo e arrampicata nel Cuore del Parco", vicenda che si poteva risolvere in brevissimo tempo con semplice buon senso e vedendo come hanno fatto gli altri prima di noi (ci sono normative al riguardo in quasi tutti gli altri Parchi italiani e anche normative regionali, come quella della Puglia). Non ho potuto fare a meno di pensare all'annosa vicenda dei tempi ormai biblici dell'approvazione del Regolamento del Parco (a onor del vero il Parco l'ha già approvato, ora stiamo aspettando i tempi biblici delle due Regioni...); per non parlare poi della lungaggine, anch'essa biblica della vicenda Centrale del Mercure (che chiuderei da domani mattina, per trasformarla in un magnifico Acqua-Park, in modo da dirottarvi tutti gli scalmanati che vanno in cerca di emozioni nelle Gole del Lao...). E poi, in tema, l'annoso problema di una regolamentazione dell'attività di rafting, can

Franco Zunino sul divieto d'arrampicata nel Pollino

        Oggetto:   Provvedimento su controllo attività turistiche nel Parco Nazionale del Pollino . La scrivente Associazione, che in tante occasioni ha sentito il dovere statutario di avanzare critiche ad attività gestionali del Parco Nazionale del Pollino, al contrario di altre associazioni e/o interventi di ambientalisti e/o praticanti attività turistiche, ritiene, pur con alcune riserve, di elogiare quanto deciso dalle autorità del Parco in merito al provvedimento in oggetto, pur, forse, troppo affrettatamente preso. La motivazione è giusta; forse è solo sbagliata l’emanazione così, di punto in bianco, prima ancora di aver deciso dove applicare i divieti; ma, forse proprio per questo, estesi a tutto il territorio del Parco. Che certi divieti siano sacrosanti in un Parco Nazionale la scrivente Associazione non può che riconoscerlo in quanto in linea con le proprie finalità e con la filosofia che persegue; per cui non sente il dovere di criticarli né tanto meno di