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Visualizzazione dei post da 2014

Opinioni sul pino loricato fatto a pezzi - commento di Franco Zunino

 Si riporta un commento del Segretario Zunino, che visti gli impegni non ha potuto seguire attentamente la questione. Il commento è tratto da una sua mail, dopo aver visto la foto del pino loricato fatto a pezzi per scopi scientifico/didattici. SDM "La critica che faccio è che le parti abbandonate sul luogo non dovrebbero avere l'aspetto che hanno, ovvero di manipolazione, con tagli e rotelle ben visibili; bisognava magari mascherare i tagli con una specie di "restauro" del luogo così da far apparire la caduta del'albero come (quale è effettivamente stata) naturale, ovvero facendo sparire la segatura e le rotelle o sezioni inutilizzate e, magari, mascherare anche la parte dei tronconi vistosamente segati. Ma restaurare gli ambienti naturali oggi in Italia è ancora un'araba fenice! Nei Parchi lungo i sentieri si operano tagli e ripuliture che lasciano tracce assolutamente antiestetiche di cui nessuno si occupa: come se fosse sufficiente la biodeg

Opinioni sul pino loricato fatto a pezzi - un intervento di Pino di Tomaso

foto di Pino Di Tomaso, con una poesia di Herman Hesse I Pini loricati che cadono perchè secchi o appesantiti dalla neve, o per altre cause naturali, una volta a terra rappresentano ancora il "paesaggio dei loricati" e, in un Parco Nazionale "normale", sarebbero rimasti lì a terra, muti testimoni della loro straordinaria e inquietante bellezza. Quando leggo i commenti di Luca Franzese, Saverio De Marco, Francesco Bevilacqua mi si riapre mente e anima, altro che " molto rumore per nulla". CHIUDO da parte mia i commenti a questo "scempio scientifico", aggiungendo che il giorno che i motosega affettavano il simbolo del Parco io ero lì ai Piani alti con un gruppo di fotografi amatoriali provenienti dal Nord Italia, armati di gran macchine fotografiche con zoom dimensione lanciamissili. Immaginate il mio stato d'animo nell'arrivare a Serra delle Ciavole e ricevere un'accoglienza al suon di motoseghe! Ho spiegato loro che era un interv

Opinioni sul pino loricato fatto a pezzi - un intervento di Francesco Bevilacqua

foto tratta dal gruppo GEO TREK Direi che quanto accaduto può essere accomunato ad altri tre episodi (ma ne potrei citare molti altri) che c onsidero sintomatici della mentalità retrograda che governa le menti di molti (soprattutto politici, amministratori, tecnici e persino accademici) nel momento in cui "pensano" a come valorizzare (e magari studiare elementi di) un paesaggio (che, come molti sapranno, è un coacervo di elementi naturali ed umani caratterizzanti una determinata area geografica). Mi riferisco all'ancoraggio della Tavola dei Briganti (S. Agata d'Esaro) fatto fare dal Parco Nazionale del Pollino una decina d'anni fa, la donazione al Papa (Benedetto XVI) di un grande abete bianco proveniente dal Parco Nazionale della Sila alcuni anni fa e la donazione sempre al Papa (Francesco) di un altro grande abete bianco proveniente dal Parco Nazionale delle Serre avvenuto pochi giorni fa.    foto di Francesco Bevilacqua Tutti questi episod

Quando è l’Ente Parco ad autorizzare uno scempio - Riflessioni sul pino loricato fatto a pezzi

Quando è l’Ente Parco ad autorizzare uno scempio Riflessioni sul pino loricato fatto a pezzi Si apprende con sconcerto dall’articolo pubblicato su ambreport.it ( http://www.abmreport.it/news/14074-pino-loricato-caduto-per-cause-naturali-ora-%C3%A8-oggetto-di-ricerca.html ) e dal comunicato del Parco, che il taglio del pino loricato secolare abbattuto dalle intemperie sia stato autorizzato nientemeno dall’Ente Parco, “nell’ambito del progetto di Dendrocronologia che il Parco Nazionale del Pollino, attraverso il settore della Biodiversità, sta conducendo da circa un anno in collaborazione con il Dipartimento dell'Università della Tuscia ed il progetto Dafne” come dichiara nell’articolo citato il funzionario Schettino. “Molto rumore per nulla” quindi? Mi pare quantomeno superficiale trattare l’argomento con questi toni. Prima di tutto dovrebbe essere l'Ente Parco ad informare di certe (discutibili) iniziative, anche perché tra gli obiettivi della legge quadr

Quando nel Parco tutto è possibile, anche fare a pezzi un pino loricato con la motosega...

Si apprende con sconcerto dall’articolo pubblicato su ambreport.it ( http://www.abmreport.it/news/14074-pino-loricato-caduto-per-cause-naturali-ora-%C3%A8-oggetto-di-ricerca.html ) e dal comunicato del Parco, che il taglio del pino loricato secolare abbattuto dalle intemperie sia stato autorizzato nientemeno dall’Ente Parco, “nell’ambito del progetto di Dendrocronologia che il Parco Nazionale del Pollino, attraverso il settore della Biodiversità, sta conducendo da circa un anno in collaborazione con il Dipartimento dell'Università della Tuscia ed il progetto Dafne” come dichiara nell’articolo citato il funzionario Schettino. “Molto rumore per nulla” quindi? Mi pare quantomeno superficiale trattare l’argomento con questi toni. Prima di tutto dovrebbe essere l'Ente Parco ad informare di certe (discutibili) iniziative, anche perché tra gli obiettivi della legge quadro dei parchi c'è anche la divulgazione scientifica ed ambientale. Se un escursionista trova un

Tagli sul fiume Argentino

 Si rende pubblica la lettera che l'AIW mandò il 1 novembre  a mezzo posta al comune di Orsomarso e all'ENte Parco sui tagli lungo le rive del fiume Argentino (lettera che finora non ha ricevuto risposta) Oggetto: Tagli forestali sulle rive del fiume Argentino  La scrivente associazione apprende con preoccupazione di un programmato taglio di centinaia di alberi (soprattutto ontani monumentali), nella Valle del Fiume Argentino. Si cita in proposito il comunicato di chi ha segnalato il problema, Francesco Bevilacqua che della Valle fiume Argentino e della è un profondo conoscitore: “Due domeniche fa, insieme agli amici dell'ADM di Bisignano, abbiamo fatto un'escursione nella valle dell'Argentino (Orsomarso), nella parte sud-occidentale del Parco Nazionale del Pollino. La valle dell'Argentino, per chi non la conoscesse, è uno dei cuori pulsanti delle montagne del Sud, un habitat straordinario dove vivono specie di flora e di fauna di enorme importanz