Si rende pubblica la lettera che l'AIW mandò il 1 novembre a mezzo posta al comune di Orsomarso e all'ENte Parco sui tagli lungo le rive del fiume Argentino (lettera che finora non ha ricevuto risposta)
Oggetto: Tagli forestali sulle rive del fiume Argentino
La scrivente associazione apprende con preoccupazione di un
programmato taglio di centinaia di alberi (soprattutto ontani monumentali),
nella Valle del Fiume Argentino. Si cita in proposito il comunicato di chi ha
segnalato il problema, Francesco Bevilacqua che della Valle fiume Argentino e
della è un profondo conoscitore:
“Due
domeniche fa, insieme agli amici dell'ADM di Bisignano, abbiamo fatto
un'escursione nella valle dell'Argentino (Orsomarso), nella parte
sud-occidentale del Parco Nazionale del Pollino. La valle dell'Argentino, per
chi non la conoscesse, è uno dei cuori pulsanti delle montagne del Sud, un
habitat straordinario dove vivono specie di flora e di fauna di enorme importanza.
Senta contare l'altissimo gradiente estetico del paesaggio della valle.
Nell'occasione abbiamo notato che molti alberi delle rive del fiume (ontani
neri soprattutto, alcuni persino monumentali) sono stati contrassegnati con
vistosi segni di vernice azzurra e numeri seriali. Domandando in loco, ci è
stato riferito che il Comune di Orsomarso avrebbe in mente di far tagliare le
piante contrassegnate (centinaia), non è ben chiaro per quale motivo. Non vi
sono ragioni di sicurezza (i fiumi non si mettono in sicurezza eliminando gli
alberi delle rive, ma non costruendoci a ridosso). Non vi sono ragioni
selvicoturali (il bosco, sulle rive, si sta gradualmente riprendendo dopo i
saccheggi inconsulti del passato). Non vi sono ragioni naturalistiche (siamo in
una vecchia riserva naturale dello Stato ed ora in una delle zone più
importanti del parco e con un bosco ripariale che si sta spontaneamente
rinaturalizzando con specie autoctone). Non vi possono essere ragioni
commerciali (il sacrificio di un ambiente naturale così delicato e fondamentale
per lo sviluppo sostenibile di Orsomarso non può essere scambiato con poche
decine di migliaia di euro). Non sappiamo se quanto riferitoci in loco sia vero
o meno. Comunque sia, se è vero, chiediamo al Parco ed a tutte le autorità
competenti di revocare le eventuali autorizzazioni concesse ed impedire quello
che sarebbe un vero e proprio scempio ambientale. Che, oltretutto, farebbe fare
l'ennesima figuraccia internazionale alla Calabria, dopo quella rimediata col
taglio del Bosco Archiforo, a Serra San Bruno”
L’Associazione Italiana Wilderness è più volte intervenuta
in merito ai tagli forestali nelle zone naturalisticamente più importanti del
Parco del Pollino (la Valle del Fiume Argentino è una di queste) e ritiene che almeno
tali aree vadano lasciate “forever wild”, ovvero al loro stato naturale
selvaggio. Si chiede all’Ente Parco di intervenire e al comune di Orsomarso di
scongiurare questo eventuale taglio, che ricade in una zona di interesse
naturalistico e turistico, e che arrecherebbe un danno di immagine non da poco
al territorio.
Per l’AIW una sana politica di gestione conservazionista
vorrebbe che un Ente Parco acquistasse o prendesse in affitto i boschi di
proprietà comunale, o quantomeno indennizzasse i comuni nel caso di tagli
forestali come questo (che nel caso del comune di Orsomarso comporterebbero
probabilmente un incasso di qualche decina di migliaia di euro, a fronte di un
danno di “valore” ben maggiore, non quantificabile in termini monetari). Si
chiede all’Ente parco e al Comune di Orsomarso di fornire dei chiarimenti in
proposito, restando in attesa di tutte le informazioni che i rappresentanti di
dette istituzioni vorranno darci.
Cordiali saluti
Dott. Saverio De Marco
Vicepresidente Associazione Italiana Wilderness
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