COMUNICATO STAMPA
ORSO MARSICANO ADDIO!
Il 29 aprile scorso sui giornali appare la notizia che la Regione Abruzzo ha infine approvato il progetto fotovoltaico della Vallelonga che sottrae 15 ettari di terreni ex agricoli alla regione di vita dell'Orso marsicano. Un'approvazione che ha potuto essere data grazie al fondamentale parere favorevole espresso dall'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo con una relazione del marzo 2010 con la quale si sosteneva la non incidenza negativa del progetto sulla vita e l'habitat dell'orso. Difatti le originarie "linee guida" stabilivano un veto assoluto alla loro costruzione in aree SIC, ma la Regione Abruzzo alla fine di maggio 2010 provvedeva a modificare le linee guida affinchè quel veto invalicabile fosse superato qualora... gli enti gestori dei SIC (in questo caso l'Ente Parco) dichiarino una non incompatibilità; aprendo quindi un "uscita di sicurezza", uscita di sicurezza subito fatta propria dall'ufficio VIA che su questa base meno di un mese dopo dava l'ok al progetto! In pratica gli stessi organismi che avervano sottoscritto il PATOM (Piano d'Azione per la Tutela dell'Orso Marsicano) agivano in modo tale da favorire non la difesa dell'orso e del suo habitat, ma per danneggiarli!
Il 21 aprile viene ritrovato un orso morto in Comune di Scontrone.
Il 3 maggio un orso viene trovato morto in Comune di Pescasseroli.
Per non dire dei già tanto segnalati danni agli allevatori in aree fuori al Parco Nazionale ed anche della sua zona di protezione esterna,segno di una sempre maggiore presenza di orsi che vivono fuori dall'area protetta, istituite nel 1923 per la loro protezione; prova che non l'area protetta difende l'orso ma la gestione che se ne fa.
Se il Parco Nazionale d'Abruzzo fosse un'azienda privata a questo punto si provvederebbe al licenziamento in tronco di tutti i vertici per palese incapacità di assolvere al compito che l'azienda si prefiggeva.
Se fossimo un Paese normale detti vertici dovrebbero, o rimettere i loro mandati o essere dimessi d'autorità per le stesse ragioni. Perché è ormai evidente che non saranno queste persone che salveranno l'Orso bruno marsicano, visto che è da 40 anni che amministrano e/o gestiscono e studiano come salvare l'orso, con una popolazione che da oltre 100 orsi nel Parco e sue ristrette vicinanze, si è passati a 40 orsi in gran parte fuori dal Parco e sparsi in mezzo Appennino Centrale. Ed un secondo provvedimento dovrebbe essere il blocco immediato ad ogni studio o ricerca, in quanto palesemente dimostratisi inutili al fine della protezione degli orsi ed inutile sperpero di danaro pubblico (mentre il danaro manca per incentivare le coltivazioni a perdere e per indennizzare gli allevatori dei danni che subiscono da orsi e lupi - nell'ultimo decennio ben oltre 13 milioni di euro sarebbero già stati spesi o sono in procinto di esserlo, per studi e ricerche, ricerche forse in alcuni casi anche rivelatesi pericolose per lo stesso orso: sempre diagnosi ed il rinvio continuo della cura che, quando proposta, prevede sempre e solo nuove leggi e mai operazioni concrete sul terreno!).
Se non il Parco stesso, almeno la gestione dell'orso va commissariata, ed al più presto, sottraendola a chi fino ad oggi non ha saputo fare nulla di concreto per far cambiare le cose con interventi atti veramente a tal fine, sia nel sostenere una campagna in difesa dell'habitat dell'orso, sia per migliorare le sue necessità trofiche, sia per dare soddisfazione a quelle fasce sociali per cui l'orso è solo un danno ed un problema.
L'opinione pubblica si attende queste cose, non richieste di ampliamento del Parco! Non si cambiano le cose se non si cambiano le persone, siano essi amministratori, gestori o studiosi, ormai rivelatisi tutti incompetenti ad affrontare e risolvere il problema.
Murialdo, 5 Maggio 2011
Franco Zunino
SEGRETARIO GENERALE AIW
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