Passa ai contenuti principali

Buone notizie per l'orso marsicano



COMUNICATO STAMPA

Orso Bruno Marsicano

BUONE NOTIZIE DAL PARCO D’ABRUZZO

(e solo burocratici intenti dalla Regione Lazio)



Negli ultimi giorni del 2013 due comunicati sono apparsi sulla stampa, relativi all’Orso Bruno Marsicano, ovvero a notizie che, da una parte il Parco Nazionale d’Abruzzo e dall’altro la Regione Lazio, hanno ritenuto di divulgare. Una profonda diversità però li distingueva, sebbene fossero entrambi solo enunciazione di intenti, mentre ancora nulla di concreto si è palesato da ambo le parti (per non dire del silenzio della Regione Abruzzo, e della desaparecida Regione Molise: anch’esse organismi pubblici del PATOM). Per sintetizzarli: un comunicato stampa del Parco che, finalmente con senso pratico, avanza proposte di interventi concreti e richiede agli organismi pubblici più direttamente interessati (quelli del PATOM, appunto: Ministero dell’Ambiente e Regioni) di finanziarli. Interventi direttamente utili alla protezione di quest’animale, affinché col giungere della primavera si possa partire con progetti e provvedimenti utili a far cambiare le cose, ovvero ad evitare il declino della popolazione (declino evidenziatosi anche di recente con l’osservazione di un Orso addirittura in Umbria. E speriamo che ora non si proponga anche là il solito Parco per proteggerlo, come si sta cercando di fare sui Monti Ernici laziali: rincorrendo gli orsi in fuga dal Parco d’Abruzzo per piazzargli attorno altri Parchi!).

Proposte concrete, quindi, che fanno onore al Commissario straordinario Giuseppe Rossi ormai in imminente cessazione di mandato (con l’augurio che possa proseguire poi come Presidente per altri cinque anni, e possa quindi portare avanti quanto oggi proposto): migliorare il servizio di guardiania; istituire unità cinofile antiveleno (che, a dire il vero, si potrebbero evitare facendo in modo che nessuno abbia interessi ad avvelenare il territorio); disporre di fondi per poter acquisire la concessione di terreni comunali – e per indennizzare i Comuni per mancati tagli – in zone di elevato valore da destinare a riserve integrali per l’orso; la ripresa di una seria campagna alimentare mediante semine di terreni idonei, “coinvolgendo agricoltori e associazioni venatorie”; potenziare il controllo sui movimenti turistici  in “determinate stagioni e lungo gli itinerari che interferiscono con la presenza dell’orso”; collaborazioni con gli allevatori per monitorare sanitariamente il bestiame domestico; migliorare il sistema degli indennizzi dei danni della fauna selvatica, anche con la costituzione di “un apposito gregge del Parco o gregge pubblico da affidare ad allevatori locali”. In pratica, quello che da anni l’AIW va proponendo; da tutti inascoltata, almeno fino ad oggi!

L’altra notizia riguarda una Deliberazione della Giunta Regionale del Lazio: con una premessa lunga pagine e pagine (visto, visto, visto, ecc.) che ha quasi del ridicolo se la difesa dell’orso non fosse una cosa seria. In totale 13 fitte pagine per non stabilire, in italianissimo stile, nulla di concreto; il solito parolaio: solo proposte di mandati, comitati, individuazione di incarichi dirigenziali (chi saranno i fortunati?), linee guida, concertazioni, coordinamenti, ecc.; tutte idee astruse che partoriranno incontri, convegni, accordi, approvazione di Piani, e altre varie proposte burocratiche; ovvero, chiacchiere e carta stampata a non finire! Le uniche cose concrete previste, ma discutibili, sono: la “riduzione degli impatti legati alle attività antropiche” (ovvero, l’acqua calda: come, dove e a cosa si ci riferisce? Mistero!); approvazione dell’Area Contigua del Parco (ovvero, vincoli agli abitanti locali e ai cacciatori!); la “riduzione del rischio di collisioni con autoveicoli” (che mai ci sono stati nel Lazio!); regolamentazione della viabilità forestale (già prevista per legge e in ogni modo di competenza comunale); rafforzamento della sorveglianza e,  dulcis in fundo, la solita proposta di un Parco per i Monti Ernici (perché il nemico dell’orso per alcuni resta sempre e comunque il cacciatore)! E tutto ciò “senza alcun onere per la Regione Lazio”. Cioè, anche quel poco che è stato previsto, alla fine non si potrà realizzare proprio per la mancanza dei fondi necessari!

Solo una non notizia-buona notizia si evidenzia: in nessuna delle due iniziative (Parco e Regione Lazio) si parla di studi, ricerche e censimenti: e questa sì è una vera buona notizia!

Siamo in inverno. Gli orsi dovrebbero essere ormai scesi tutti in letargo, risolvendo così da soli i loro problemi. A noi non resta che augurarci che con l’arrivo della primavera giungano anche i fondi del Ministero dell’Ambiente, e, magari delle Regioni, a sostegno delle su elencate proposte dell’Ente Parco.           



Murialdo, 2 Gennaio 2014                                                     Franco Zunino

                                                             Segretario Generale AIW - già primo studioso sul campo dell’Orso marsicano

Commenti

Post popolari in questo blog

Le variazioni casuali in Darwin

Le variazioni casuali Le implicazioni metodologiche e filosofiche di un concetto centrale della teoria darwiniana* Saverio De Marco Introduzione Il concetto della variazione casuale è alla base dell’impianto teorico darwiniano sulla selezione naturale. In questa tesi vorrei descriverne la sua genesi e le sue implicazioni, avendo come riferimento l’opera più importante di Darwin, L’origine delle specie , rilevarne le critiche a cui fu sottoposta e mettendo in risalto il carattere di innovazione metodologica profonda. Consapevole di addentrarmi in un campo vasto e complesso, una parte di questo lavoro tenterà una breve rievocazione degli studi sulla genetica successivi a Darwin, che consentirono di scoprire le cause della variazione, problema che Darwin aveva lasciato insoluto. Fu però proprio l’ammissione dell’inconoscibilità delle cause che consentì a Darwin di superare gli ostacoli che si frapponevano alla sua teoria e che ne determinò il suo carattere “aperto” all

La Gioconda: il Pollino ai tempi della speculazione edilizia - di Domenico Cerchiara

ruspa al lavoro nei pressi della Fagosa - foto di D. Cerchiara Sono lieto di proporre all’attenzione dei lettori una testimonianza dell’amico Domenico Cerchiara  ex sindaco di San Lorenzo Bellizzi e uno dei primi promotori della protezione ambientale nel Pollino. Negli anni Settanta Domenico si oppose ai tentativi di speculazione edilizia della “Gioconda”, una società immobiliare che avrebbe voluto riempire il Pollino di strade asfaltate, villette e ristoranti in luoghi ricadenti in quelle che diventeranno le aree naturali più importanti del Parco Nazionale. Abbiamo chiesto a Domenico di illuminarci su queste vicende, dopo un’escursione da Fagosa a Casino Toscano, durante la quale chi scrive aveva incontrato vari fabbricati e baracche di cui si ignorava l’origine. Dobbiamo essere tutti grati a persone come Domenico Cerchiara e ad altri, che in quel periodo si opposero a questi avvoltoi (con rispetto per gli avvoltoi veri) senza scrupoli. E immagino che all'epoca, viste

Cartina della distribuzione del cinghiale in Italia

Fonte: Università di Teramo