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Gli scoiattoli grigi e la LAV

scoiattolo rosso e scoiattolo grigio



Per caso ho letto tramite mail l'appello a firmare una petizione organizzata dalla LAV (Lega antivivisezione) per  la difesa dello scoiattolo grigio. Quello che più mi ha stupito sono le motivazioni ideologiche dell'appello. Per chi non lo sa, lo scoiattolo grigio è una delle specie considerate "invasive" dal mondo scientifico. Lo scoiattolo grigio è di origine nordamericana e fu immesso nei parchi e nei boschi italiani del nord a partire dal 1948. Questa specie sta mettendo a rischio la stessa sopravvivenza dello scoiattolo rosso, tanto da indurre le stesse autorità e gli esperti di gestione faunistica a prendere delle misure per la sua eradicazione. Ma vediamo come giustifica la LAV la sua iniziativa: "Si dice mettano a rischio la sopravvivenza dello scoiattolo rosso perché in diretta competizione. Eppure tutte le teorie evoluzionistiche sostengono che se oggi siamo ciò che siamo, lo dobbiamo proprio alla competizione tra specie ed alla sopravvivenza di quelle maggiormente adattabili.
Per una volta la permanenza di una specie sul territorio, non sarà messa a rischio dall’inquinamento, dalla distruzione dell’ambiente, dalla caccia sfrenata, ma da un naturale processo di adattamento all’ambiente."

  Quel che va sottolineato è che la Lav  non adduce quindi, solo motivazioni  etiche alla sua contrarietà verso l'eradicazione dello scoiattolo grigio. Messa con le spalle al muro cerca giustificazioni teoriche e ideologiche, in una confusa e contraddittoria interpretazione delle teorie evoluzionistiche che può essere smontata in poche righe: intanto non è tanto naturale la competizione tra lo scoiattolo grigio e lo scoiattolo rosso, semplicemente perché è stato l'uomo a portare in Europa lo scoiattolo grigio; se dovessimo considerare questo atto umano come naturale, allora dovrebbe essere naturale anche la distruzione operata a scapito delle altre specie dall'uomo, visto che secondo la LAV,"se oggi siamo ciò che siamo, lo dobbiamo proprio alla competizione tra specie ed alla sopravvivenza di quelle maggiormente adattabili."Come si può parlare di competizione naturale, dato che stiamo discutendo di una specie proveniente d'oltreoceano, trasportata con navi e aerei in Europa? Veniamo all'altro punto: LAV parla di "un naturale processo di adattamento all’ambiente."  L'ambiente a cui si dovrebbero adattare le specie di cui parla la LAV è un ambiente in cui l'uomo ha operato profonde trasformazioni. E il senso dell'ambientalismo preservazionsita sta proprio nel ripensare un nuovo equilibrio ambientale guardando alla "biodiversità potenziale", ovvero a ciò che di naturalmente integro esiste ancora nel nostro paese. Tutto il processo che ha portato alla nascita dell'ambientalismo fu un atto "riflessivo", una riflessione della società su se stessa attraverso alcuni gruppi (gli ambientalisti) i quali, conclusero che spettasse proprio all'uomo fare marcia indietro per salvaguardare la biodiversità e certi ambienti naturali. Lo scoiattolo rosso è un indicatore di questa biodiversità, e dev'essere salvaguardato per il suo valore non solo scientifico, ma anche simbolico, è un'immagine cioè, di ciò che ancora abbiamo ma che rischiamo di perdere assieme a tante specie chiave e ai loro habitat originari: l'orso marsicano e le sue foreste, la lontra e i torrenti incontaminati, l'aquila reale e le pareti inviolate, il picchio rosso mezzano e i boschi dell'Appennino, la cicogna nera e gli ambienti indisturbati della Basilicata.  A dir la verità, nemmeno il discorso sulla violenza regge... LAV considera un crimine l'uccisione e l'eradicamento di una specie invasiva ma, paraddossalmente,  non ha nessuna pietà verso il povero scoiattolo rosso. Detto banalmente, se muore lo scoiattolo rosso per colpa di quello grigio ciò è naturale, se lo scoiattolo grigio viene ucciso dall'uomo tutto ciò diventa un crimine. In realtà, l'atto umano violento si manifesta per via indiretta ugualmente: è infatti lo stesso uomo che sta "ammazzando" il povero scoiattolo rosso tramite le immissioni di scoiattoli grigi. La violenza c'è comunque, naturale o umana insieme.  Ma la giustificazione più farneticante (mi permettano questo giudizio gli attivisti della LAV, non riesco a trovare altri termini)  avanzata, riguarda una metafora ripresa dalle vicende dell'attualità, che paragona addirittura l'immigrato clandestino allo scoiattolo grigio. Il discorso conservazionista, dice la LAV, sarebbe razzista: "Ora però le amministrazioni hanno arbitrariamente deciso che le teorie evoluzionistiche non hanno alcun significato e hanno scatenato una nuova guerra al clandestino, che prevede la cattura e lo sterminio nelle camere a gas di ogni immigrato irregolare che dovesse essere intercettato. Una vera e propria discriminazione che fomenta l’odio razziale basandosi sul diverso colore del pelo." Qui c'è poco da commentare...  si mescolano insieme, confondendole, etnie (razze?) umane e specie animali, si banalizza il discorso, si paragona la vita di specie selvatiche di un certo habitat con problemi di natura sociale come l'immigrazione clandestina, con richiami addirittura agli scenari dell'Olocausto. La spiegazione è semplice: è solo ostinazione, non si vuole accettare la realtà, ovvero che lo scoiattolo grigio è una specie invasiva, che l'uomo ha provocato il problema e lo stesso uomo deve oggi porre rimedio al disordine biologico che ha scatenato con una sana gestione faunistica...
Si può discutere sulla eticità o meno delle misure dell'eradicazione e sui loro costi (ad es. proposte di catture  invece che uccisioni, controllo del mercato clandestino ecc.) ma non sulla loro necessità. Ogni serio ambientalista non può a mio avviso ignorare la necessità di salvaguardare lo scoiattolo rosso: è inutile che il mondo ambientalista si riempia la bocca con bei paroloni come biodiversità, se poi nella pratica non si fa nulla per salvaguardare questa stessa biodiversità. La LAV avrebbe fatto bene a limitarsi a proposte che sono in linea con la sua vocazione animalista, come i sistemi non violenti di eradicazione... Ma lasciamo in pace e non banalizziamo le teorie evoluzionistiche, i campi di sterminio e la competizione tra le specie...
Saverio De Marco


Dalla Newsletter di LAV:

Aiutaci a fermare lo sterminio degli scoiattoli


Dichiarati “specie aliena invasiva” e quindi condannati a morte senza appello. Si dice mettano a rischio la sopravvivenza dello scoiattolo rosso perché in diretta competizione.
Eppure tutte le teorie evoluzionistiche sostengono che se oggi siamo ciò che siamo, lo dobbiamo proprio alla competizione tra specie ed alla sopravvivenza di quelle maggiormente adattabili.
Per una volta la permanenza di una specie sul territorio, non sarà messa a rischio dall’inquinamento, dalla distruzione dell’ambiente, dalla caccia sfrenata, ma da un naturale processo di adattamento all’ambiente.
Ora però le amministrazioni hanno arbitrariamente deciso che le teorie evoluzionistiche non hanno alcun significato e hanno scatenato una nuova guerra al clandestino, che prevede la cattura e lo sterminio nelle camere a gas di ogni immigrato irregolare che dovesse essere intercettato. Una vera e propria discriminazione che fomenta l’odio razziale basandosi sul diverso colore del pelo.

Diciamo no allo sterminio dello scoiattolo grigio organizzato dalla provincia di Perugia, con un click invia una mail di protesta al Presidente della Provincia.

Gli scoiattoli grigi non devono essere le nuove vittime sacrificate al dogma della purezza della razza!

Il link della petizione organizzata dalla Lav

http://www.lav.it/index.php?id=1491&mm=31


Un articolo sui recenti provvedimenti  d'eradicazione dello scoiattolo grigio:
http://www.corriere.it/ambiente/12_agosto_03/scoiattolo-grigio-sterminio_9e18bff6-dd45-11e1-8e26-e42262e88c3e.shtml

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