Passa ai contenuti principali

Lettera del Forum Gioia ai corsisti su centrale Enel


Cari Corsisti,
in conclusione del Vostro stage e prima che torniate nelle Vostre sedi,vogliamo, ancora una volta –dopo il giorno di inaugurazione- rivolgerci a Voi per far sì che la vicenda della centrale Enel della Valle del Mercure, vero scandalo internazionale, continui a rimanere nell’agenda dell’informazione e non cada nel dimenticatoio e nella mistificazione dove poteri politico-affaristici (forti, ma non certo imbattibili) vorrebbero confinarla.
Gli investimenti economici di Enel al riguardo sono ingenti e il corso che avete frequentato ne è un esempio.
Crediamo tuttavia che le ragioni di una intera popolazione non potranno, alla fine, che prevalere, ci vogliano pure altri dieci anni, in aggiunta ai dieci già trascorsi, nei quali, a fianco delle popolazioni, abbiamo tenuto in scacco “l’energia che ascolta solo i propri, predatori, interessi” con mobilitazioni, ma anche argomentazioni scientifiche e giuridiche.
Sappiamo che quanto da noi ottenuto con grande fatica -eravate presenti- poterVi cioè parlare e consegnarVi solo una parte dell’interminabile documentazione a sostegno delle nostre tesi, ad altri è stato immediatamente concesso, tentando l’ennesima opera di disinformazione
. Vogliamo perciò, in estrema sintesi, ribattere alle consuete bugie sulla centrale e ribadire i punti su cui c’è rigoroso silenzio, non riuscendo, Enel, a trovare neanche una giustificazione di comodo a realtà tanto scomode quanto inconfutabili.
1.
Speriamo abbiate visto quel “gioiello” di centrale e abbiate così potuto apprezzare le lamiere corrose da una ruggine antica, testimonianza inoppugnabile dello stato dell’impianto.
2.
Lo ribadiamo, la centrale è piena di amianto! Enel infatti, per “convenienza economica”, come affermato dai suoi stessi funzionari, si è limitato a bonificare solo uno dei due gruppi di cui la centrale è costituita. Nell’altro si è semplicemente limitata a “mettere in sicurezza”, ripetiamo per convenienza economica, questo materiale, cancerogeno accertato (mesotelioma).
3.
L’area della centrale è stata fatta oggetto, negli anni scorsi, didiversi sequestri giudiziari e, nel suo perimetro, sono state rinvenute sostanze tossiche e cancerogene illegalmente smaltite (interrate).
4.
La potenza dichiarata della centrale è di 41 Mw elettrici. Il consumo di biomasse dichiarato di 340.000 ton/anno (non 300.000). Quantità enorme, ma comunque insufficiente a tenere in funzione una centrale di questa grandezza (controllate su internet o chiedete a qualunque esperto…non dell’Enel J. Bisogna parlare di almeno 500.000 ton/anno.
5.
I camion dichiarati da Enel sono 56 (non 50), sempre per 340.000 ton/anno, cioè 112 tra andata e ritorno, a meno che non abbiano in animo di bruciarli assieme alle biomasse…
Arriviamo a poco meno di 200 se calcoliamo correttamente le biomasse necessarie.
Immaginate un traffico simile tra A3 e viabilità interna! Paralisi assoluta, prescindendo dal micidiale impatto ambientale che avrebbero rumore, gas di scarico, ecc.
6.
Le biomasse sono inesistenti in Calabria come in Basilicata. Nella prima, l’intera quantità di biomasse da incenerire estratte in regione copre meno della metà di quelle necessarie ad alimentare le centrali a biomasse presenti in Calabria. Per quanto riguarda la Basilicata, la centrale è semplicemente incompatibile con il Piano Energetico Regionale (V.)
7.
Nuovi posti di lavoro? Nessun nuovo occupato Enel, ma solo trasferimenti da altre centrali. Nessun nuovo occupato locale per collezionamento e trasporto di biomasse (i boschi del Parco sarebbero protetti…).Nessun nuovo occupato per colture dedicate(non ce ne sono e non conviene impiantarle, sono  a basso reddito). Qualche posto (non locale) per il trasporto delle biomasse, alcune unità per mensa, guardiania (pare affidata a ditta di fuori), e altri, marginali compiti.
8.
Posti di lavoro perduti? Parecchi. 30.000 turisti a fare rafting sul Mercure-Lao con l’indotto immaginabile, turisti in genere, attività agro-alimentari di qualità che nella filiera produttiva incontaminata hanno un valore aggiunto insostituibile: tutte situazioni che dalla riaccensione della centrale avrebbero gravissimo danno.
9.
Danni irreparabili alla biodiversità del Parco, che proprio nell’area del Mercure presenta specie animali e vegetali preziose e rarissime; per tutte la lontra del Mercure, protetta a livello internazionale, che Enel tutela, con un progetto dedicato nell’Italia centrale e vuole invece…lessare nel Mercure.
10.
Opposizione dura e tenace delle popolazioni, legittimi proprietari del destino dell’area, ma anche di Enti e Istituzioni. E’, infatti, in corso un procedimento al TAR di Catanzaro che vede l’Enel in splendida solitudine, contro l’Ente Parco del Pollino, la Regione Basilicata, i sindaci di Viggianello e Rotonda, il WWF e Italia Nostra. Situazione che confligge, tra l’altro, con lo stesso Codice Etico dell’Enel, che prevede ascolto e collaborazione con tutti questi attori contro cui è invece in armi.
11.
In verità Enel non è sola. A supportarne il progetto sono comparsi, improvvisamente, un gruppo di figuri, estranei al territorio che si è immediatamente segnalato per atteggiamenti intimidatori e vere e proprie aggressioni fisiche, regolarmente denunciate alle forze dell’ordine.La centrale porterebbe anche rischi sociali
12.
Aspetti scientifici. La relazione indipendente Rabitti-Casson boccia la centrale. La letteratura scientifica internazionale, relativa al particolato fine e ultrafine (le cosiddette nano-polveri) e altri tossici derivanti dalla combustione delle biomasse ne denunciano la pericolosità per la salute delle popolazioni della Valle.
13.
Relazioni scientifiche di parte. Consegnate di recente tre relazioni pseudo-scientifiche, presentate da qualcuno come studi di trediverse Università. Falso! Si tratta di un lavoro fatto privatamente,commissionato dall’Amministrazione di Laino Borgo, con modalità difformi da quanto previsto da apposita delibera di Consiglio comunale, e finanziata lautamente direttamente da Enel (clamoroso conflitto di interesse). Neanche così, comunque, le relazioni riescono a dare pienamente ragione ad Enel!!! Una chicca ulteriore: a tali relazioni avrebbe dovuto essere subordinato la posizionedell’Amministrazione di Laino che, invece, ha dato parere favorevole ben prima che fossero depositate:potenza delle premonizioni !
Stiamo completando la valutazione analitica di queste relazioni pseudo-scientifiche e non escludiamo il ricorso alle vie legali, per mendacio, contro gli estensori…(chi fosse interessato, sarà tenuto al corrente dell’evoluzione della vicenda).
Cari Corsisti, grazie della pazienza e dell’attenzione. E grazie anche a Enel che, pensando di fare un’astuta opera di manipolazione, ci ha permesso, invece, di ampliare l’ambito, già vasto, di conoscenza dell’incredibile e scandalosa vicenda della centrale della Valle del Mercure.
Per ogni ulterioreinformazione potete scrivere a:forumstefanogioia@libero.it
Forum Stefano Gioia
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani per la tutela della legalità e del territorio

Commenti

Post popolari in questo blog

Le variazioni casuali in Darwin

Le variazioni casuali Le implicazioni metodologiche e filosofiche di un concetto centrale della teoria darwiniana* Saverio De Marco Introduzione Il concetto della variazione casuale è alla base dell’impianto teorico darwiniano sulla selezione naturale. In questa tesi vorrei descriverne la sua genesi e le sue implicazioni, avendo come riferimento l’opera più importante di Darwin, L’origine delle specie , rilevarne le critiche a cui fu sottoposta e mettendo in risalto il carattere di innovazione metodologica profonda. Consapevole di addentrarmi in un campo vasto e complesso, una parte di questo lavoro tenterà una breve rievocazione degli studi sulla genetica successivi a Darwin, che consentirono di scoprire le cause della variazione, problema che Darwin aveva lasciato insoluto. Fu però proprio l’ammissione dell’inconoscibilità delle cause che consentì a Darwin di superare gli ostacoli che si frapponevano alla sua teoria e che ne determinò il suo carattere “aperto” all

La Gioconda: il Pollino ai tempi della speculazione edilizia - di Domenico Cerchiara

ruspa al lavoro nei pressi della Fagosa - foto di D. Cerchiara Sono lieto di proporre all’attenzione dei lettori una testimonianza dell’amico Domenico Cerchiara  ex sindaco di San Lorenzo Bellizzi e uno dei primi promotori della protezione ambientale nel Pollino. Negli anni Settanta Domenico si oppose ai tentativi di speculazione edilizia della “Gioconda”, una società immobiliare che avrebbe voluto riempire il Pollino di strade asfaltate, villette e ristoranti in luoghi ricadenti in quelle che diventeranno le aree naturali più importanti del Parco Nazionale. Abbiamo chiesto a Domenico di illuminarci su queste vicende, dopo un’escursione da Fagosa a Casino Toscano, durante la quale chi scrive aveva incontrato vari fabbricati e baracche di cui si ignorava l’origine. Dobbiamo essere tutti grati a persone come Domenico Cerchiara e ad altri, che in quel periodo si opposero a questi avvoltoi (con rispetto per gli avvoltoi veri) senza scrupoli. E immagino che all'epoca, viste

Cartina della distribuzione del cinghiale in Italia

Fonte: Università di Teramo