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Giorgio Braschi sulla sentieristica: comunicato integrale

A PROPOSITO DEI RILIEVI SULLA SEGNALETICA "CARNEVALESCA"



di Giorgio Braschi, Venerdì 30 marzo 2012

Per carattere non amo le polemiche e gli scambi epistolari (mi pesa molto lo scrivere, preferisco fotografare e curare sentieri con zappa e forbicioni da potatura...) ma leggendo il comunicato del CAI sulla segnaletica "carnevalesca" nel Parco, le perplessità e il disappunto nel trovare il mio nome citato a mia insaputa e mio malgrado (fuori luogo, oltretutto, come spiegato nelle righe successive) mi hanno deciso a rispondere.

Inoltre, avendo avuto modo di seguire i lavori del progetto citato, sia esternamente da escursionista, sia coinvolto professionalmente, penso sia doveroso fare chiarezza su diversi punti, per evitare che si diffonda una visione distorta dei fatti.

Il comunicato del CAI di Castrovillari appare infatti inspiegabilmente fazioso nei toni e nei contenuti;

- nei toni, perchè aggressivo e canzonatorio oltre ogni limite di una corretta dialettica tra enti (tabelle "carnevalesche"... sic..),

- nei contenuti, perchè palesemente fuorvianti in quanto i rilievi riportati, contenuti nella citata lettera del febbraio 2009, erano già stati confutati dove errati, e ampiamente recepiti dove corretti, da progettisti e funzionari del Parco responsabili del procedimento, a seguito di successivi incontri (ad esempio è stata modificata la tipologia della segnaletica, proprio per adeguarla a quella CAI...).

Inoltre, come se ciò non bastasse, le perplessità allora espresse nella lettera (riferite tra l'altro alla vecchia versione di diversi anni fa del progetto), sono state tutte risolte dalla prova dei fatti, a lavori avviati e in parte già terminati: invito chiunque ad andare sui luoghi a verificare quali "danni irreversibili" da mezzi meccanici siano stati arrecati alle zone delicate del Parco... mi è doveroso ricordare che, pur potendo salire alla Grande Porta o ai Piani di Pollino o al Piano di Fossa con mezzi meccanici (come peraltro fanno abitualmente coi loro fuoristrada pastori più o meno autorizzati e bracconieri, ormai si trovano tracce di fuoristrada ovunque e su questo mi meraviglia che il CAI non abbia speso una parola...), proprio per evitare di lasciare segni di mezzi meccanici (che il tempo avrebbe comunque cancellato in due - tre stagioni) gli operai dell'impresa appaltatrice si sono sobbarcati ore di marcia di avvicinamento ai luoghi di lavoro e che i pali per la segnaletica verticale (che sarà completata non appena le condizioni della neve lo permetterà), sono stati trasportati in dette località e più in quota, con una coppia di muli (più attenzione di così all'ambiente penso fosse difficile porne).

Mezzi biologici a quattro zampe motrici - foto di G.Braschi

Sembra quindi veramente strano che in un'istituzione prestigiosa come il CAI, che dovrebbe mantenere un rapporto costante e collaborativo con l'Ente Parco, non ci si sia preoccupati minimamente di informarsi preventivamente sui fatti, innanzitutto presso i firmatari della lettera del 2009 (come sarebbe stato corretto visto che sono stati strumentalizzati i nostri nomi in una segnalazione del genere), poi presso i progettisti e i funzionari dell'Ente Parco responsabili del progetto; avrebbero avuto tutte le informazioni necessarie ad evitare incresciosi equivoci.
Prima di ogni altra considerazione occorre premettere che il progetto del Parco riguarda sette itinerari di particolare valenza, IPV, che comprendono per ogni itinerario stradelle forestali e diversi sentieri in Catasto e non la rete sentieristica del Catasto, che è altra cosa; gli IPV vanno quindi in qualche modo distinti dai singoli sentieri accatastati, con un'indicazione supplementare (appunto la sigla IPV apposta su frecce e tabelle, per evitare confusione con quelle dei singoli sentieri, che dovrebbero essere poste a cura del CAI.

Ma veniamo ai fatti punto per punto:

1) La tabella "carnevalesca" è una tabella di inizio itinerario e presenta alcune (piccole) difformità da quelle CAI, proprio perchè è di inizio IPV; se un rilievo si può fare è alla precipitosità della sua installazione
(dovuta alla necessità di non lasciare pali non infissi, facili da portar via...), sarebbe stato infatti più opportuno porla dopo la posa del tabellone informativo, completo di cartografia e informazioni, che farà capire chiaramente a cosa si riferisce; è stata comunque posta a inizio inverno, quando la montagna è frequentata solo da escursionisti esperti che non hanno certo bisogno di indicazioni del genere.


2) "... modica cifra di 637.057,21 € per nemmeno 50 chilometri di sentieri (circa 10.000 € a Km)"; ma logicamente la cifra è riferita al progetto in tutta la sua globalità, non solo ai sentieri; quindi anche alla sistemazione di parcheggi a inizio itinerari, al restauro di diverse fontane (ma qualcuno del CAI ha visto come è stato trasformato in meglio, coprendolo in pietra, l'orribile vascone di cemento che c'era a Gaudolino?), e soprattutto alla ricostruzione di ben otto ponticelli con tronchi di castagno (non travi di calcestruzzo...), lungo l'IPV7 della Valle dell'Argentino, che consentiranno la fruizione di quello splendido percorso lungo tutto l'arco dell'anno... togliendo le spese per tutto questo, restano per i sentieri circa 1500 €/Km, molto meno dei circa 7000 €/Km previsti proprio dal "Manuale per la realizzazione dei sentieri" redatto dalla Regione Basilicata in collaborazione col CAI di Potenza, citato come esempio nel comunicato.

3) "Progetto non rispettoso della valenza ambientale dei luoghi... lavori i cui segni rimarranno per sempre... accesso ai mezzi meccanici nelle località di pregio naturalistico (Serra di Crispo, Piano Jannace, Piano Gaudolno)"; su questo punto penso sia esauriente quanto ho già scritto nei paragrafi iniziali, invitando inoltre a visitare i luoghi dove l'impresa ha ristrutturato alcune fontane (come quella di Gaudolino già citata).

4) "... non si fa menzione della segnaletica predisposta dal Club Alpino Italiano... non c'è traccia dei "suggerimenti" contenuti in questo manuale (quello fatto preparare dall'Ente Parco) nè tantomeno di quelli contenuti nel manuale della Regione Basilicata... consulenti pagati inutilmente se i suggerimenti e gli elaborati da loro forniti sono stati completamente ignorati..."; come già detto all'inizio la tipologia della segnaletica era stata correttamente adeguata a quella predisposta dal CAI (già dal settembre 2009, quando l'Ente Parco ha approvato la variante al progetto originario), proprio perchè erano stati recepiti i "suggerimenti" e le indicazioni contenute negli elaborati prodotti dai consulenti (tra cui lo scrivente). Le tabelle, che nel progetto originario erano state previste in legno, colore naturale, col logo del Parco in pieno campo (... a dir la verità sarebbero state anche molto belle...), proprio per rispettare le normative sono poi state realizzate in forex con tipologia, misure e colori standard del CAI.

5) "... non dimentichiamo cosa è successo ultimamente per la segnaletica nel territorio montano di Mormanno..."; per quanto riguarda la segnaletica sentieri nel Comune di Mormanno non saprei proprio che dire, bisognerebbe chiedere conto al comune stesso, che c'entra l'Ente Parco se non è stato interpellato in proposito? 

6) "... precedente progetto di segnaletica sentieri nel Parco realizzato dalla Comunità Montana Val Sarmento... Sembra di essere di fronte a un esercizio di "Battaglia Navale"..."; anche in questo caso il tono canzonatorio, oltre che offensivo per chi ha lavorato con impegno e passione per il progetto (come dimostra la cura, la completezza e la vastità d'ambito dello stesso), è proprio fuori luogo perchè si tratta di un progetto redatto e realizzato molti anni fa, quando su quel territorio la sentieristica era inesistente.

Perchè tirare fuori un vecchio progetto per attaccare il Parco?

Piuttosto sarebbe da lodare lo sforzo fatto allora dalla Comunità Montana per dotarsi di una rete sentieristica ben mantenuta e segnalata quando ancora nessun ente si preoccupava di sentieristica; le sigle segnavia da "battaglia navale" si riferiscono ad una buona cartografia pubblicata e distribuita gratuitamente allora dalla Comunità Montana, e riportata sui numerosi tabelloni distribuiti lungo gli itinerari sul territorio, bastava saperla leggere... è comunque già prevista l'integrazione di questi sentieri nel Catasto del Parco con il relativo adeguamento della numerazione e uniformità di tipologia della segnaletica.
Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esauriente, i dettagli tecnici ed amministrativi possono essere chiesti direttamente agli enti, progettisti e imprese interessate... dialogare penso sia sempre meglio che lanciare accuse poco documentate che poi alla lunga sortiscono il solito effetto "al lupo al lupo", con quella perdita di credibilità che ha purtroppo contraddistinto in questi ultimi anni gruppi e movimenti ambientalisti che si battono per la difesa del nostro territorio. 


Al lavoro verso i sentieri della bella Dolcedorme, sullo sfondo;  l'automezzo per gli operai dell'impresa rimane alla Fontana di Rummo - foto di G. Braschi
      

Giorgio Braschi

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