di Luigi Brindisi : fonte http://www.abmreport.it/news/2967-sentieristica-qcarnevalescaq-la-replica-di-giorgio-braschi.html
ROTONDA - Dopo l’attacco delle scorse settimane da parte dei Cai sulla segnaletica “carnevalesca” del Parco del Pollino, Giorgio Braschi, guida e profondo conoscitore delle nostre montagne, ha preso carta e penna e replicato punto a punto all’affronto. Nonostante il Cai abbia fatto pressoché marcia indietro qualche giorno fa. Vuole fare chiarezza «su diversi punti» per evitare che «si diffonda una visione distorta dei fatti». L’intervento del Cai (il primo ndr) gli è parso «fazioso» nei toni, perché «aggressivo e canzonatorio oltre ogni limite di una corretta dialettica tra enti (tabelle "carnevalesche")» e nei «contenuti, perché fuorvianti in quanto i rilievi riportati, contenuti nella citata lettera del febbraio 2009, erano già stati confutati dove errati, e ampiamente recepiti dove corretti, da progettisti e funzionari delParco». Le perplessità di allora «sono state tutte risolte dalla prova dei fatti, a lavori avviati e in parte già terminati». Braschi invita poi chiunque ad «andare sui luoghi a verificare quali "danni irreversibili" da mezzi meccanici siano stati arrecati alle zone delicate del Parco... mi è doveroso ricordare – aggiunge - che, pur potendo salire alla Grande Porta o ai Piani di Pollino o al Piano di Fossa con mezzi meccanici (come fanno abitualmente coi loro fuoristrada pastori più o meno autorizzati e bracconieri, ormai si trovano tracce difuoristrada ovunque e su questo mi meraviglia che il Cai non abbia speso unaparola...)». Allora «proprio per evitare di lasciare segni di mezzi meccanici», gli operai dell'impresa appaltatrice «si sono sobbarcati ore di marcia di avvicinamento ai luoghi di lavoro e i pali per la segnaletica verticale sono stati trasportati in dette località e più inquota, con una coppia di muli». Pare strano a Braschi allora che dal Cai che «dovrebbe mantenere un rapporto costante e collaborativo con l'Ente Parco, non ci si sia preoccupati minimamente di informarsi preventivamente sui fatti, presso i firmatari della lettera del 2009, presso i progettisti e i funzionari dell'Ente Parco responsabili del progetto: avrebbero avuto tutte le informazioni necessarie ad evitare incresciosi equivoci». La premessa alle risposte punto per punto: «Il progetto del Parco riguarda sette itinerari di particolare valenza, Ipv, che comprendono per ogni itinerario stradelle forestali e diversi sentieri in Catasto e non la rete senti eristica del Catasto, che è altra cosa». Gli Ipv «vanno distinti dai singoli sentieri accatastati, con un'indicazione supplementare (la siglaIpvapposta su frecce e tabelle, per evitare confusione con quelle dei singolisentieri, che dovrebbero essere poste a cura del Cai)». Sui punti: «La tabella “carnevalesca» di inizio itinerario – spiega la guida - presenta alcune(piccole) difformità da quelle Cai, proprio perché è di inizio IPV». Se un rilievo si può fare, allora «è alla precipitosità della sua installazione (dovuta alla necessità di nonlasciare pali non infissi, facili da portar via...), sarebbe stato infatti più opportunoporla dopo la posa del tabellone informativo, completo di cartografia einformazioni, che farà capire chiaramente a cosa si riferisce; è stata comunqueposta a inizio inverno, quando la montagna è frequentata solo da escursionistiesperti che non hanno certo bisogno di indicazioni del genere». Sulla cifra del progetto: «E’ riferita al progetto in tutta la sua globalità e non solo ai sentieri; quindi anche alla sistemazione di parcheggi a inizio itinerari, al restauro di diverse fontane (ma qualcuno del Cai ha visto come è stato trasformato in meglio, coprendolo in pietra, l'orribile vascone di cemento che c'era a Gaudolino?), e soprattutto alla ricostruzione di ben otto ponticelli contronchi di castagno (non travi di calcestruzzo...), lungo l'Ipv7 della Valledell'argentino, che consentiranno la fruizione di quello splendido percorso lungotutto l'arco dell'anno... togliendo le spese per tutto questo, restano per i sentiericirca 1500 €/Km, molto meno dei circa 7000 €/Km previsti proprio dal "Manualeper la realizzazione dei sentieri " redatto dal la Regione Basilicata incollaborazione col Caidi Potenza». Braschi continua: «La tipologia della segnaletica era stata correttamente adeguata a quella predisposta dal Cai già dal settembre 2009, quando l'Ente Parco ha approvatola variante al progetto originario, proprio perché erano stati recepiti i"suggerimenti" e le indicazioni contenute negli elaborati prodotti dai consulenti(tra cui lo scrivente). Le tabelle, che nel progetto originario erano state previstein legno, colore naturale, col logo del Parco in pieno campo (... a dir la veritàsarebbero state anche molto belle...), proprio per rispettare le normative sono poistate realizzate in forex con tipologia, misure e colori standard del Cai». Sugli eventuali problemi nel comune di Mormanno invece «non saprei proprio che dire, bisognerebbe chiedere conto al comune stesso, che c'entra l'Ente Parco se non è stato interpellato inproposito?», si chiede ancora la guida. Sul progetto di segnaletica realizzato dalla «Comunità montana Val Sarmento» Braschi attacca: «Perchè tirare fuori un vecchio progetto per attaccare il Parco? Piuttosto sarebbe da lodare lo sforzo fatto allora dalla Comunità montana per dotarsi di una rete sentieristica ben mantenuta e segnalata quando ancora nessun ente si preoccupava di sentieristica; le sigle segnavia da "battaglia navale" si riferiscono ad una buona cartografia pubblicata e distribuitagratuitamente allora dalla Comunità Montana, e riportata sui numerosi tabellonidistribuiti lungo gli itinerari sul territorio, bastava saperla leggere». In ogni caso è «già prevista l'integrazione di questi sentieri nel catasto del Parco con il relativoadeguamento della numerazione e uniformità di tipologia della segnaletica». I dettagli tecnici «possono essere chiesti direttamente agli enti, progettisti e impreseinteressate... dialogare penso sia sempre meglio – conclude - che lanciare accuse pocodocumentate che poi alla lunga sortiscono il solito effetto "al lupo al lupo", conquella perdita di credibilità che ha purtroppo contraddistinto in questi ultimi annigruppi e movimenti ambientalisti che si battono per la difesa del nostro territorio».
ROTONDA - Dopo l’attacco delle scorse settimane da parte dei Cai sulla segnaletica “carnevalesca” del Parco del Pollino, Giorgio Braschi, guida e profondo conoscitore delle nostre montagne, ha preso carta e penna e replicato punto a punto all’affronto. Nonostante il Cai abbia fatto pressoché marcia indietro qualche giorno fa. Vuole fare chiarezza «su diversi punti» per evitare che «si diffonda una visione distorta dei fatti». L’intervento del Cai (il primo ndr) gli è parso «fazioso» nei toni, perché «aggressivo e canzonatorio oltre ogni limite di una corretta dialettica tra enti (tabelle "carnevalesche")» e nei «contenuti, perché fuorvianti in quanto i rilievi riportati, contenuti nella citata lettera del febbraio 2009, erano già stati confutati dove errati, e ampiamente recepiti dove corretti, da progettisti e funzionari delParco». Le perplessità di allora «sono state tutte risolte dalla prova dei fatti, a lavori avviati e in parte già terminati». Braschi invita poi chiunque ad «andare sui luoghi a verificare quali "danni irreversibili" da mezzi meccanici siano stati arrecati alle zone delicate del Parco... mi è doveroso ricordare – aggiunge - che, pur potendo salire alla Grande Porta o ai Piani di Pollino o al Piano di Fossa con mezzi meccanici (come fanno abitualmente coi loro fuoristrada pastori più o meno autorizzati e bracconieri, ormai si trovano tracce difuoristrada ovunque e su questo mi meraviglia che il Cai non abbia speso unaparola...)». Allora «proprio per evitare di lasciare segni di mezzi meccanici», gli operai dell'impresa appaltatrice «si sono sobbarcati ore di marcia di avvicinamento ai luoghi di lavoro e i pali per la segnaletica verticale sono stati trasportati in dette località e più inquota, con una coppia di muli». Pare strano a Braschi allora che dal Cai che «dovrebbe mantenere un rapporto costante e collaborativo con l'Ente Parco, non ci si sia preoccupati minimamente di informarsi preventivamente sui fatti, presso i firmatari della lettera del 2009, presso i progettisti e i funzionari dell'Ente Parco responsabili del progetto: avrebbero avuto tutte le informazioni necessarie ad evitare incresciosi equivoci». La premessa alle risposte punto per punto: «Il progetto del Parco riguarda sette itinerari di particolare valenza, Ipv, che comprendono per ogni itinerario stradelle forestali e diversi sentieri in Catasto e non la rete senti eristica del Catasto, che è altra cosa». Gli Ipv «vanno distinti dai singoli sentieri accatastati, con un'indicazione supplementare (la siglaIpvapposta su frecce e tabelle, per evitare confusione con quelle dei singolisentieri, che dovrebbero essere poste a cura del Cai)». Sui punti: «La tabella “carnevalesca» di inizio itinerario – spiega la guida - presenta alcune(piccole) difformità da quelle Cai, proprio perché è di inizio IPV». Se un rilievo si può fare, allora «è alla precipitosità della sua installazione (dovuta alla necessità di nonlasciare pali non infissi, facili da portar via...), sarebbe stato infatti più opportunoporla dopo la posa del tabellone informativo, completo di cartografia einformazioni, che farà capire chiaramente a cosa si riferisce; è stata comunqueposta a inizio inverno, quando la montagna è frequentata solo da escursionistiesperti che non hanno certo bisogno di indicazioni del genere». Sulla cifra del progetto: «E’ riferita al progetto in tutta la sua globalità e non solo ai sentieri; quindi anche alla sistemazione di parcheggi a inizio itinerari, al restauro di diverse fontane (ma qualcuno del Cai ha visto come è stato trasformato in meglio, coprendolo in pietra, l'orribile vascone di cemento che c'era a Gaudolino?), e soprattutto alla ricostruzione di ben otto ponticelli contronchi di castagno (non travi di calcestruzzo...), lungo l'Ipv7 della Valledell'argentino, che consentiranno la fruizione di quello splendido percorso lungotutto l'arco dell'anno... togliendo le spese per tutto questo, restano per i sentiericirca 1500 €/Km, molto meno dei circa 7000 €/Km previsti proprio dal "Manualeper la realizzazione dei sentieri " redatto dal la Regione Basilicata incollaborazione col Caidi Potenza». Braschi continua: «La tipologia della segnaletica era stata correttamente adeguata a quella predisposta dal Cai già dal settembre 2009, quando l'Ente Parco ha approvatola variante al progetto originario, proprio perché erano stati recepiti i"suggerimenti" e le indicazioni contenute negli elaborati prodotti dai consulenti(tra cui lo scrivente). Le tabelle, che nel progetto originario erano state previstein legno, colore naturale, col logo del Parco in pieno campo (... a dir la veritàsarebbero state anche molto belle...), proprio per rispettare le normative sono poistate realizzate in forex con tipologia, misure e colori standard del Cai». Sugli eventuali problemi nel comune di Mormanno invece «non saprei proprio che dire, bisognerebbe chiedere conto al comune stesso, che c'entra l'Ente Parco se non è stato interpellato inproposito?», si chiede ancora la guida. Sul progetto di segnaletica realizzato dalla «Comunità montana Val Sarmento» Braschi attacca: «Perchè tirare fuori un vecchio progetto per attaccare il Parco? Piuttosto sarebbe da lodare lo sforzo fatto allora dalla Comunità montana per dotarsi di una rete sentieristica ben mantenuta e segnalata quando ancora nessun ente si preoccupava di sentieristica; le sigle segnavia da "battaglia navale" si riferiscono ad una buona cartografia pubblicata e distribuitagratuitamente allora dalla Comunità Montana, e riportata sui numerosi tabellonidistribuiti lungo gli itinerari sul territorio, bastava saperla leggere». In ogni caso è «già prevista l'integrazione di questi sentieri nel catasto del Parco con il relativoadeguamento della numerazione e uniformità di tipologia della segnaletica». I dettagli tecnici «possono essere chiesti direttamente agli enti, progettisti e impreseinteressate... dialogare penso sia sempre meglio – conclude - che lanciare accuse pocodocumentate che poi alla lunga sortiscono il solito effetto "al lupo al lupo", conquella perdita di credibilità che ha purtroppo contraddistinto in questi ultimi annigruppi e movimenti ambientalisti che si battono per la difesa del nostro territorio».
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