COMUNICATO STAMPA
Ad integrazione
della nostra posizione sulla segnatura dei sentieri, dopo una ulteriore
escursione effettuata nel cuore del Parco, ci corre l’obbligo, la necessità e
l’onestà intellettuale di precisare e correggere la nostra posizione in merito.
A volte il troppo
amore e la passione per la nostra montagna e per la nostra attività ci spingono
a battaglie forti, difficili che non sono però dettate da rancori o critiche
distruttive, non mirano ad attacchi ad personam ma cercano di esprimere e
sottolineare il forte desiderio di vedere il nostro immenso patrimonio
naturalistico valorizzato ed apprezzato
in tutto il mondo.
La nostra posizione
critica, espressa attraverso il precedente comunicato stampa, è scaturita in
occasione di una nostra escursione invernale dove ci siamo scontrati, a Colle
Impiso, con uno strano cartello con alcune indicazioni generiche, evasive di un
non ben precisato percorso che porta fino al Colle del Malevento.
Uno strano cartello
proprio perché non rispetta gli standard del Club Alpino Italiano adottati
dall’Ente Parco con propria deliberazione risalente addirittura al 1997. Da qui
la nostra lettera di protesta.
Domenica scorsa siamo
ritornati in montagna per verificare quelle indicazioni; primo dubbio da che
parte si prende questo sentiero? Proseguiamo lungo la stradina di esbosco che
porta ai Piani di Vacquarro oppure si segue il classico e più gettonato
sentiero dei Carbonai?
Considerato che
eravamo tutti dotati di sci di fondo
escursionismo optiamo per la più comoda strada di esbosco. Bella discesa, neve
morbida, alta temperatura, splendida giornata, ottima compagnia di sciatori
provetti, in breve arriviamo a Piano di Vacquarro.
E qui ci coglie
un’altra sorpresa, questa volta molto più piacevole: un palo con la segnaletica
verticale che conserva e rispetta tutti gli standard del Club Alpino Italiano.
Frecce bianche con la punta rossa, completo di scritte, con le giuste
indicazioni sui tempi di percorrenza e le mete intermedie ivi compresa tabella
della località. Proprio come la segnaletica CAI da noi tanto invocata in questi
anni.
Ci rendiamo conto
immediatamente che sarà necessario fare ammenda della impropria irruenza con la
quale abbiamo denunciato la posa in opera di una segnaletica estranea a quella
prevista dal deliberato dell’Ente Parco. Di conseguenza, com’è nostra abitudine,
siamo oggi ben lieti di fare più di un passo indietro rispetto alla nostra
denuncia di qualche settimana fa e di porgere le scuse a tutti coloro,
Presidente, Direttore e progettista dei lavori
in primis, che si sono resi protagonisti del lavoro fatto.
Saremo però vigili,
non irruenti, attenderemo lo sciogliersi della neve per osservare se e come
sono stati realizzati i segnavia sul terreno.
Apprezzando il
lavoro fatto, tuttavia, ci permettiamo di ribadire che non si è tenuto conto
dei lavori realizzati dai volontari della nostra sezione e del Catasto dei
Sentieri predisposto dai consulenti pro-tempore ingaggiati dall’Ente Parco in
quanto la numerazione, seppur inserita,
è purtroppo completamente avulsa da qualsiasi contesto.
Le tabelle, con le
indicazioni delle mete, dei tempi di percorrenza e della direzione di marcia contengono
uno strano numero di sentiero: IPV 3.
Immaginiamo, secondo quando scritto nel cartello “incriminato” di Colle Impiso,
questa sigla voglia indicare “Itinerario
di Particolare Valenza 3” .
Appena la neve lo consentirà proveremo a percorrerlo.
Nel frattempo spostandoci
a Vacquarro Alto troviamo un’altro palo contenente altra segnaletica verticale con
le indicazioni del percorso: IPV 2 e
così altre.
Purtroppo questa
tipologia di indicazione numerica del sentiero, così come nella tabella da noi contestata
di Colle Impiso, non si uniforma alla numerazione che i volontari della nostra
Sezione hanno effettuato per i 34 sentieri precedentemente segnati nel progetto
“Sentieri prioritari e preliminari”. Notiamo, inoltre, che non c’è nessuna
menzione sulle tabelle del SENTIERO ITALIA e nessun riferimento alle altre mete
già oggetto di indicazioni degli altri cartelli messi in posa da noi del CAI
Castrovillari.
Ed è qui, constatiamo
e riteniamo, che ci potrà essere un tantino di confusione per gli appassionati
che si accingeranno a frequentare quei luoghi in quanto, non essendoci al
momento nessuna carta escursionistica o testo che riporti quelle indicazioni, troveranno
due tipologie di numerazione diverse. Ma, onestamente, oggi non stiamo a
cercare il pelo nell’uovo, siamo convinti che c’è ancora tanto da studiare, pianificare
e da realizzare, ma siamo sicuramente, e per la prima volta in assoluto, sulla
buona strada. Quindi esortiamo l’Ente a continuare sulla strada intrapresa, noi
del Club Alpino Italiano, se l’Ente lo riterrà opportuno, continueremo a
mettere a sua disposizione le nostre conoscenze, le nostre competenze e la nostra
esperienza per contribuire a far conoscere, promuovere e valorizzare
efficacemente e compiutamente il nostro meraviglioso Parco.
Eugenio Iannelli
Presidente CAI
Castrovillari
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