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Lettere aperte di Giorgio Braschi a Iannelli e Pisarra

Wild Pollino vuole essere, più che un blog personale,  uno spazio online perto alla discussione sui temi inerenti alla conservazione della natura, all'escursionismo e alla gestione del territorio del Parco. Pubblichiamo così e riceviamo volentieri, dopo l'intervento di Iannelli,  le seguenti osservazioni di Giorgio Braschi, scaturite da una discussione svoltasi tramite mail, che ha coinvolto vari ambientalisti e appassionati di montagna del Pollino. 
Indio
La guida e naturalista Braschi nelle Gole di Mauro - foto by Indio
LETTERE APERTE AGLI AMICI PROF. EUGENIO IANNELLI (PRESIDENTE DEL CAI DI
CASTROVILLARI) ED EMANUELE PISARRA - 21 SETTEMBRE 2012

Premessa
Il grande aspetto positivo di internet, la possibilità di scambio diretto e
immediato di idee, opinioni e considerazioni, a volte diviene pesantemente
negativo, perchè nell'immediatezza non dà tempo di riflettere e stimola a
buttar giù di getto i propri pensieri senza una preventiva riflessione e
successiva elaborazione, come dovrebbe invece avvenire per evitare
equivoci e affermazioni che a volte possono risultare involontariamente
provocatorie o, peggio, offensive, ripeto, involontariamente!
L'attuale polemica sui libri vetta ne rappresenta un chiaro esempio; veniamo
ai fatti.
Gli Amici della Montagna gentilmente il 18 settembre mi girano l'invito dello
Sci Club di Saracena alla manifestazione di domenica 23 settembre;
leggendo della posa di un libro vetta dove lasciare le proprie firme, reagisco
d'impulso esprimendo il mio disappunto su queste iniziative, portando ad
esempio la situazione della vetta di Serra Dolcedorme con un paragone
scherzoso sull'abitudine dei cani che segnano con la pipì il loro territorio; poi
molto modestamente (scrivo pure che "non pretendo di possedere il Verbo") e
in modo accorato invito alla riflessione sull'opportunità di queste iniziative…
...MAI dico, mai e poi mai, avrei pensato di suscitare la feroce polemica che
ne è scaturita in seguito, appunto per errate interpretazioni del mio intervento,
favorite dalla fretta e superficialità con cui l'ho scritto… io ho sbagliato a
buttar giù considerazioni senza pensare di poter offendere la suscettibilità di
qualcuno, qualcuno ha invece sbagliato ad interpretare affermazioni del tutto
generiche che riguardavano il fenomeno in sè, come attacchi personali,
trasformando una pagliuzza in trave, anzi in trave da ariete di demolizione!
Infatti ho citato la situazione del Dolcedorme del tutto involontariamente e
ingenuamente perchè era la prima che mi veniva in mente, come esempio
locale conosciuto da tutti nella nostra zona e perchè mi colpisce sempre
negativamente quando arrivo in vetta, ma assolutamente senza la minima
intenzione di attaccare nessuno, anche perchè ormai c'è da anni, e anche io
mi ci sono abituato (senno di poi: se avessi citato libri vetta di altre montagne
non avrei suscitato questo vespaio…).

Caro Eugenio,
dopo tante giornate di lavoro in armonia a segnare sentieri in montagna proprio non me la
sento di scrivere "Egr. Prof. Iannelli", il lavoro svolto insieme e la passione e l'amore per il
Pollino che ci accomuna me lo impediscono e continuo a considerarti l'amico di sempre,
anche se un pò troppo impulsivo e irascibile :-) ... ti chiedo scusa se posso averti offeso
ma ti assicuro che se l'ho fatto è stato del tutto involontariamente, senza secondi fini, ma
solo per gli equivoci con cui hai interpretato le mie parole.
Ci tengo quindi a chiarire gli equivoci e a rispondere agli attacchi un po' pesanti che mi fai,
peraltro ingiustificati, come spiego qui di seguito.
a - "mi sfugge il motivo per cui ha inteso inviare alla mia mail personale il suo illuminato
pensiero" - non c'è stato alcun motivo recondito o particolare, semplicemente ho inserito
nel campo indirizzi i nominativi degli amici che so interessati a queste tematiche (e che
hanno piacere ad essere coinvolti in questi dibattiti e riflessioni), così, in automatico, come
me li presentava il programma premendo i vari tasti alfabetici… alla "I" usciva Iannelli e ti
ho inserito, tutto qui;
b - parlando di profanazione all'integrità della montagna: "mi auguro che avrà pensato la
medesima cosa quando ha contribuito, come Guida del Parco, socio CAI, dipendente della
Ditta, collaboratore effettivo dell'Ente Parco, a comporre quelle squallide linee natzca... sui
Piani di Pollino e oltre, o quelle lenzuolate di segnali che portano a Piano Iannace… o a
consentire che si indicassero i sentieri più frequentati del Parco con la scritta IPV….
quando ha letto del Progetto Arte Pollino di cui è sicuramente a conoscenza ed entusiasta
sostenitore (come ha avuto modo più volte di dirci)… o quando ha contribuito allo scempio
perpetrato nell'esecuzione di un progetto che ha visto la distruzione di un'area Wilderness
di eccellenza nella valle del Fiume Argentino…" - su queste affermazioni resto perlomeno
perplesso riguardo l'aggressione verbale alla mia persona, visto che già in occasione della
polemica di mesi fa sulle "tabelle carnevalesche" ti avevo chiarito la mia posizione che ora
debbo ribadire:
1) Contribuito io, a cosa? Riguardo il progetto degli IPV (Itinerari di Particolare
Valenza) non ho contribuito proprio a nulla, ho solo dato qualche parere per minimizzare
gli aspetti negativi, su richiesta privata e informale da parte dei progettisti e dei funzionari
responsabili del progetto al Parco; le decisioni progettuali le hanno prese loro in tutta
autonomia, non ho certo avuto incarichi nè alcun ruolo decisionale!
2) Collaboratore effettivo dell'Ente Parco? La chiami collaborazione effettiva con
l'Ente il misero contratto di coordinamento avuto l'anno scorso da giugno a novembre per
5000 € lordi di tutto, spese, iva e ritenuta d'acconto, praticamente meno di 300 € al mese
per 7 - 8 ore di lavoro al giorno, come ti possono testimoniare gli operai con cui ho
lavorato fisicamente, non soltanto "dirigendo" i lavori??
E comunque il coordinamento ha riguardato solo le squadrette degli ex LSU del Parco,
prevalentemente nella realizzazione del sentiero delle Pietre Tonanti del Frido, sotto
Magnano, e quello delle Gole di Mauro presso Rotonda; i lavori non hanno avuto niente a
che fare col progetto degli IPV.
3) Le linee di Nazca sono state realizzate dagli operai diretti dai geometri della Ditta
che ha vinto l'appalto del progetto degli IPV; le ho stigmatizzate duramente in diverse
occasioni, anche durante l'esecuzione, sia con i diretti interessati, sia con amici
ambientalisti… da dove esce che ho contribuito io come dipendente della Ditta??
4) E poi quando mai sono stato dipendente della Ditta?? L'unico rapporto che ho
avuto con la Ditta è stato a novembre e dicembre dell'anno scorso, quando mi hanno
chiamato per dieci giorni come guida (100 € al giorno lordi con regolare fattura, che non
mi va di fare l'evasore) per accompagnare la squadretta di operai che doveva posizionare i
pali della segnaletica in quota coi muli per il trasporto dei pali stessi: quando si deve
campare si accettano lavori che magari in altre occasioni si rifiutano, ma la beffa è che
sicuramente non sarò nemmeno pagato perchè la Ditta è in grosse difficoltà.
5) Le "lenzuolate" di segnali (effettivamente ridondanti, lo ammetto) sono servite ad
indicare il percorso dall'uscita dalle Gole di Jannace al Santuario della Madonna di Pollino.
Dopo la realizzazione del Sentiero delle Gole, infatti, per due, tre anni siamo stati
tempestati di richieste di soccorso serale e notturno per recuperare turisti ed escursionisti
che si perdevano regolarmente in quel tratto, nonostante la segnatura, per noi sufficiente,
e le buone condizioni del sentiero.
Il Sentiero delle Gole infatti attrae però anche frotte di turisti inesperti (nonostante l'avviso
posto sul tabellone all'inizio); così nei primi anni procedevano tranquilli lungo il tracciato
unico e inconfondibile sul fondo delle gole; quando poi si immettevano nell'antica
mulattiera per il santuario, arrivati nella zona del Piano Porcaro, un vero labirinto in effetti,
si infrattavano regolarmente da tutte le parti anzichè seguire il percorso principale.
Le lenzuolate di segnali, che ho realizzato anni fa in prima persona e a mie spese, ha
eliminato questo increscioso fenomeno, evitando trepidazioni e sofferenze a probabili
dispersi, e seccature notturne a noi del Soccorso.
6) Certo che sono a conoscenza di Arte Pollino; non ne sono però un entusiasta
sostenitore, mi limito ad apprezzare e sostenere ciò che di buono può scaturire da quel
progetto (da cui sono comunque completamente fuori), condannando fermamente le
installazioni che possono arrecare danno al nostro territorio.
Perchè dovrei criticare il "Cinema di Terra" di Anish Kapoor (numero uno al mondo dell'arte
contemporanea), realizzato all'interno del Parco delle Terme di Latronico? O la giostra "RB
Ride" di Carsten Höller su un terrazzo erboso della Timpa della Guardia a San Severino
Lucano? Che danno hanno arrecato al nostro territorio?
Una è in un parco urbano, l'altra è presso una cabina dell'ENEL in cemento irta di ripetitori,
vicino ai tralicci di un elettrodotto, 200 metri sopra la ex discarica comunale, a ridosso di
un rimboschimento di pino nero (non di un bel bosco naturale!)… sinceramente parlare di
scempio ambientale mi sembra un po' esagerato!
In compenso la giostra ha dirottato da Matera a San Severino alcuni gruppi di giapponesi,
francesi, tedeschi, olandesi, turisti culturali che mai avrebbero visitato il Pollino senza
l'occasione di vedere queste installazioni dei loro amati artisti.
Diverso è il caso in cui un'opera va a danneggiare il nostro paesaggio o ambiente, come
nel caso delle "Uova giganti" che l'Artista Nils Udo vorrebbe piazzare sulla Pietra Capalba,
a Casa del Conte, uno splendida formazione rocciosa al cospetto delle foreste di faggio e
abete bianco che degradano dalle pendici della Serra di Crispo costellate da Pini loricati,
uno dei paesaggi wilderness più suggestivi e spettacolari che abbiamo nel Parco. È ovvio
che non solo sono contrario a questa installazione, ma sosterrò con tutte le forze la
battaglia per ottenere lo spostamento dell'opera in un sito in cui sia sì valorizzata, ma
senza provocare scempi ambientali.
7) Ho contribuito allo scempio della Valle dell'Argentino??…
Ma quale contributo e quale scempio??? Ma chi ha mai avuto un ruolo in quel progetto??
Mi sono limitato a difenderlo da attacchi superficiali perchè in fondo si è trattato della
ricostruzione di antiche passerelle in legno che già esistevano ai tempi dei lavori delle ditte
boschive (come testimoniato dalle vecchie spallette esistenti), ponticelli che permetteranno
a tutti noi appassionati di frequentare la Valle anche in inverno.
Attaccare il progetto solo perchè durante l'esecuzione dei lavori i cantieri aperti erano
brutti e deturpanti mi sembrava pretestuoso e inutilmente polemico.
L'opera va giudicata neanche a fine lavori, quando i mezzi se ne sono andati e l'area è
stata sistemata, ma dopo una o due stagioni, quando la vegetazione ha cominciato a
colonizzare le scarpate, a sanare le ferite al terreno e a coprire le spallette di cemento, che
comunque sono rivestite di pietra.
Oggi ammiriamo i ruderi coperti di muschio e di felci delle antiche spallette, ma come
dovevano apparire i cantieri durante la loro costruzione?
Che poi ci siano stati problemi costruttivi (vedi danni dovuti alla piena), sono problemi
tecnici di progettazione e/o di costruzione che esulano dalla valutazione generale dell'idea
progettuale, cioè il ripristino dei ponti (anche nel loro aspetto originale, non sono state
usate travi di cemento ma tronchi di castagno) per la fruizione escursionistica.
Solo perchè ho difeso quest'idea vuol dire che sono coinvolto nella progettazione?
c - "Restiamo altrettanto esterrefatti sulla mancanza di rispetto che Lei dimostra verso
coloro i quali, li paragona ai cani, esprimono… sul libro di vetta, impressioni…" -
Qui veramente resto di stucco… l'esempio che ho fatto voleva essere un'iperbole venata
da un pizzico di umorismo, come si può benissimo notare se rileggiamo il mio testo senza
pregiudizi di sorta: "lasciare il segno narcisistico e/o possessivo del nostro passaggio, un
po' come lo schizzo di pipì che lasciano i cani per dire "qui sono passato io".…"
Ma come puoi pensare che possa paragonare ai cani le persone che firmano ed
esprimono le loro considerazioni nei libri vetta? È come quando si dice che quello canta o
scrive come un cane, o che due stanno litigando come cani e gatti, sono modi di dire per
indicare dei comportamenti, non certo per dare del cane o del gatto alle persone!!!
Veramente questa tua affermazione mi amareggia molto perchè pensavo che
conoscendomi, sapevi che per carattere non mi permetterei mai di offendere nessuno;
inoltre mi meraviglia e mi lascia veramente perplesso… Dio mio ma ormai dobbiamo
misurare le parole col micrometro per non offendere la suscettibilità delle persone!
d - "In conclusione riteniamo che faccia sicuramente meno danni uno "squallido bidoncino
di metallo" sulla vetta del Dolcedorme…" - Su questo sono d'accordo anch'io, anche se
resta il fatto che l'impatto visivo ed emotivo del bidoncino c'è, è pur sempre un oggetto
artificiale in metallo; se mai si può pensare di coprirlo un po' con delle pietre, quanto basta
per consentirne l'apertura…
e - "ha dato alle stampe uno scritto, a difesa dell'Ente Parco e contro la Sezione di
Castrovillari, rea di averli denunciati." - Ma quando mai! L'unica volta in cui ho scritto
qualcosa del genere è stato in occasione della vecchia polemica via e-mail sulle tabelle
carnevalesche di mesi fa che pensavo si fosse chiarita, ma sempre via mail.
Alle stampe non ho proprio dato nulla, se esiste uno stampato del genere fatemelo
vedere, che non l'ho certo scritto io.
Spero di aver chiarito i miei errori, di cui ti ho chiesto scusa a inizio lettera, le
interpretazioni errate che hai potuto trarre dalle mie parole, e le mie posizioni su alcuni
argomenti riguardanti il nostro Pollino.
Spero quindi che si possa tornare a dialogare serenamente e democraticamente da amici
accomunati dalla stessa passione per la nostra montagna, passione che traspare
chiaramente dai tuoi e dai miei scritti.
Un abbraccio, Giorgio

Caro Emanuele.

guarda che nessuno si è preoccupato di scatenare una feroce polemica su di un bidoncino
di metallo. Come già detto a Eugenio la mia era una considerazione buttata lì, di getto,
sull'opportunità o meno di continuare a piazzare sulle cime i libri vetta e tutti quegli altri
ammenicoli vari che purtroppo sempre più spesso troviamo sulle nostre montagne. Tra
l'altro io sono uno di quelli che la vetta del Caramolo non l'hanno vista neanche in
cartolina!
L'intento era giusto quello di aprire un normale, modesto, dibattito sull'argomento tra quegli
appassionati che, a volte sono proprio i promotori di queste opere.
Un normale e modesto dibattito su cose, in fondo di poco conto, ma comunque per noi
importanti, non una disquisizione sui massimi sistemi.
Mi rendo conto che, come è stata presa la cosa, ci saranno rimasti male anche gli amici
dello Sci Club di Saracena, che al di là di ogni elevata considerazione etica, si sono dati
da fare per organizzare la manifestazione con passione ed entusiasmo e già questo basta
per fargli avere il mio più vivo apprezzamento e ammirazione, soprattutto in
considerazione delle difficoltà che deve affrontare oggi chi vuole portare avanti una
qualsiasi attività sul nostro territorio.
Lo so anch'io infatti che i problemi del Parco sono ben altri e di ben altra gravità; tu citi le
strade verso Novacco, ma hai visto in che condizioni sono quelle per Ruggio che,
permettendo l'accesso nel cuore più elevato del massiccio, dovrebbero essere il biglietto
da visita del Parco? E hai visto le condizioni da terzo mondo che si trovano proprio a
Piano Ruggio? Che deve pensare un visitatore abituato all'ordine, la pulizia, il decoro delle
Dolomiti, arrivando a Ruggio?
È logico che ci sono problemi più importanti di un bidoncino di metallo, l'elenco
richiederebbe altre pagine e ora, permettimi, dopo ore di computer mi sono stancato.
Dico solo che concordo con te e vado anche oltre, oltre i problemi del nostro Parco, verso i
problemi globali, come puoi vedere dal mio intervento sul riscaldamento globale in
http://pollinowild.blogspot.it/2012/09/riscaldamento-globale-e-crescita.html
Quando si approfondiscono questi aspetti ti rendi conto di come sia effimero tutto il nostro
affannarci a contare i lupi o i caprioli, a difendere i boschi dai tagli più o meno legali… ma
ci rendiamo conto che tra 20 - 30 anni forse tutte queste cose non ci saranno più?
È vero, sono pessimista, ma penso che dovrebbe aprirsi un dibattito ben più ampio e
diffuso, a scala nazionale e sovranazionale per cercare di cambiare la cultura generale di
tutta la società finchè siamo in tempo… abbiamo tutti noi sotto gli occhi il clima che cambia
sempre più rapidamente e siamo vicini al punto di non ritorno…
Un abbraccio anche a te,
Giorgio

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