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Centro Polifunzionale - la lettera dei comitati e delle associazioni

Questa lettera nasce originariamente da una riflessione sul centro polifunzionale, nata anche con il contributo dato da un articolo apparso su questo blog. La lettera è partita su Facebook, su iniziativa del forum Stefano Gioia ed è già stata sottoscritta da parecchi cittadini e associazioni. Di seguito il testo della lettera e le istruzioni per inviarla.
Indio
NO ALL'ENNESIMA CATTEDRALE NEL DESERTO: 56 POLIFUZIONALI POSSONO BASTARE
 
copiate il testo sottostante, incollatelo sulla vostra mail e speditelo al seguente indirizzo: ente@parcopollino.it

NO AL POLIFUNZIONALE DI CAMPOTENESE

Al Presidente dell’Ente Parco Domenico Pappaterra
Al Direttore dell’Ente Parco Annibale Formica
Al rappresentante della Legambiente Marco De Biase
Al rappresentante del WWF Gianni De Marco
A tutti i Sindaci dei Comuni del Parco Nazionale del Pollino
Ai tecnici, ai rappresentanti delle Università nel consiglio del Parco


Nel Parco Nazionale del Pollino ci sono 56 Centri Polifunzionali, che offrono cultura, tradizione, ambiente, gastronomia, arte, musica, educazione ambientale, archeologia, animazione, spettacoli, sentieri, informazioni, accoglienza, musei, teatro, si chiamano: San Lorenzo Bellizzi, Rotonda, Saracena, Cersosimo, Mormanno, Alessandria del Carretto, Sant'Agata d'Esaro, Frascineto, Terranova, Noepoli, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Teana, ecc, ecc.
Due Milioni di Euro potrebbero fare la differenza tra tenerli ancora aperti o chiuderli definitivamente.
L’Ente Parco ha già dimostrato la sua incapacità di rendere funzionanti i Centri Visite, perseguendo una politica di affidamento degli stessi che non valorizza le risorse umane del territorio, che non coinvolge gente competente, capace e volenterosa organizzata in associazioni, cooperative, singoli nella prestazione di servizi e informazioni.
Per cui riteniamo che la costruzione del POLIFUNZIONALE DI CAMPOTENESE sia superfluo, costituendo esclusivamente uno spazio di distrazione dalla messa in rete dei reali servizi offerti e dalla valorizzazione dei Centri Storici e politicamente contrario a quanto in anni di esercizio accademico sulle finalità del Parco sia stato propagandato e comunicato dagli stessi che oggi occupano i vertici dell’Ente.
Riteniamo inoltre che la realizzazione dell’opera, non scioglie i nodi della gestione, in quanto non si comprende chi e come dovrà gestire questa struttura, con il rischio che una volta realizzata resti chiusa e inutilizzata, come tanti esempi sotto gli occhi di tutti, o peggio il suo mantenimento graverà come una ipoteca sui bilanci dell’Ente distraendo fondi che dovrebbero essere utilizzati per l’ambiente: tutela delle specie rare, manutenzione del verde, della viabilità e dei sentieri, indennizzi ai comuni per il taglio dei boschi, indennizzi ai cittadini per i danni da fauna, per la realizzazione delle strutture di supporto alla fruizione turistica-escursionistica tuttora assenti e dei centri faunistici dedicati alle specie importanti come la Lontra, il Lupo, il Picchio Nero, ecc.
Siamo letteralmente sconcertati come i Sindaci dei nostri comuni, rappresentanti nell’Ente, abbiano avvalorato tale faraonico progetto che ha il significato di una pietra tombale sulle aspirazioni di sviluppo dei territori da loro amministrati. 2 milioni di euro sono pari 35.000 euro per comune, quanto basterebbe per realizzare una stanza imbiancata e attrezzata all’interno del quale un qualsiasi cittadino, una associazione, una pro-loco, potrebbe offrire informazioni, proiettare video, organizzare mostre, offrire servizi, dispensare materiali al fine di valorizzare il territorio che lo circonda. Con 35.000 un comune può realizzare una rete di sentieri, aree picnic, risanare sorgenti, pulire boschi che dia opportunità a famiglie ed escursionisti di fruire le risorse naturali.
Chiediamo ai rappresentanti delle Associazioni di assumere con determinazione il ruolo per quale sono stati nominati nel Consiglio del Parco, garanti della tutela ambientale e non notai di investimenti contrari alla "mission" delle aree protette.

Pertanto invitiamo il Direttore, il Presidente, i Sindaci, i rappresentanti delle Associazioni a fermare la costruzione di questa ennesima inutile “cattedrale nel deserto”.


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