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Così distruggeranno il Pollino: nuovo asfalto nel cuore del Parco!

Wilderness denuncia la costruzione di una nuova strada presso Tuppo Vuturo (Terranova di Pollino)

una delle aree più belle del settore sud-est del parco, deturpata dalla costruzione di una nuova strada: la X indica il punto in cui inizia la strada- foto by Indio

lo striscione di WIlderness

 C’era una volta una stradina sterrata di pastori, un percorso che avevo fatto diverse volte sia a piedi che in mountain bike: lo avevo battezzato una volta con affetto “Il Sentiero dei Pruni Selvatici”, perché sembrava un viale, costeggiato appunto da tanti pruni ai lati della strada. E’ il sentiero che dopo il Rifugio Segheria sale costeggiando il Toppo Vuturo e, attraversando boschetti di faggio, fino alle pendici della Falconara. Era una stradina ideale per le passeggiate a cavallo e soprattutto per le escursioni in mountain bike. Ecco come ne avevo parlato nei resoconti delle escursioni pubblicati sul blog leucodermis.blogspot.com:



“Siamo partiti da Acqua Tremola salendo per la strada che risale fino al Rifugio Segheria, passando per la fonte Chedichemo e che poi incrocia la strada di pastori che conduce alla Falconara. E’ un percorso ideale per la mountain bike, in quanto lo sterrato è ben praticabile. La strada dei pastori che risale a destra è stata ribattezzata da noi “il sentiero dei pruni”: infatti è tutta costeggiata di pruni selvatici.” (Diario, 30/31 agosto 2007)



Oggi quella stradina, “Il Sentiero dei Pruni Selvatici” non esiste più o quasi. O meglio, è diventata irriconoscibile: qualcuno ha deciso di spianarla e di asfaltarla. Purtroppo sono state già realizzate le cunette in cemento e la base di sabbia su cui verrà passato l’asfalto. Ruspe e camion sono parcheggiati nei pressi della strada. Il danno è ormai irrecuperabile ma si possono ancora bloccare i lavori, al fine di evitare almeno che l’asfalto non venga messo, per poi tentare il ripristino dell’antico percorso.



La strada deturpa parte dell’ambiente integro che ammanta le pendici di Toppo Vuturo, caratterizzato da pascoli e boschi di faggio d’alta quota. Il fatto è gravissimo e dimostra ancora una volta come sotto l’istituzione del Parco Nazionale del Pollino (il cui Ente dovrebbe vigilare o quantomeno non concedere le autorizzazioni per simili disastri!) vengano perpretati in realtà i peggiori scempi ambientali, con la scusa della promozione turistica e dello “sviluppo”. L’ideologia utilitaristica del “rendere fruibile” la montagna al turismo di massa sembra ormai soverchiare dovunque le esigenze della conservazione della natura.



Il fine di questa nuova strada, voluta dall’amministrazione comunale di Terranova di Pollino, dovrebbe essere infatti quello di garantire l’accesso ai turisti che praticano sci di fondo, in occasione di una gara sportiva. Purtroppo sappiamo bene come vanno a finire queste cose: sperpero di danaro pubblico, un pezzo di Pollino deturpato, turisti che mai arriveranno. Anzi, molti turisti resteranno sicuramente infastiditi da questo nuovo disastro. In realtà già la stradina sterrata non era chiusa alle macchine e volendo chi era dotato di un fuoristrada poteva arrivare con comodità per il Toppo Vuturo fino e anche oltre le pendici della Falconara, percorrendo un ambiente integro e selvaggio. Ma il percorso era l’ideale per gli escursionisti che si dirigevano alla Falconara a piedi o in mountain bike (del resto il percorso era segnato nella cartina di Braschi come rientrante negli itinerari di mountain bike!).



Non si capisce che per promuovere certi luoghi o paesaggi bisogna prima di tutto preservarli così come si sono conservati nei secoli. Il fatto è grave, ripeto, perché d’ora in poi qualsiasi strada sterrata potrà essere asfaltata, qualsiasi scempio autorizzato, con la scusa dello sviluppo turistico, in barba ad ogni regola, a quei più elementari principi di tutela e conservazione che dovrebbero vigere in un Parco Nazionale degno di questo nome. Adesso l’ipotesi più credibile è che si pensi di asfaltare anche lo sterrato che costeggia la Falconara e Timpa di San Lorenzo (ci manca poco… siamo arrivati!). E’ paradossale il fatto che si asfaltino le strade di montagna quando la gente del Pollino conosce bene lo stato penoso in cui versano le strade dei nostri paesini e delle tante frazioni isolate! Per fare un esempio, nella frazione di Casa del Conte le strade che collegano alcune abitazioni sono ancora sterrate: il Comune invece di asfaltare quelle per venire incontro ai bisogni delle comunità locali (con la scusa dei vincoli ambientali che là non hanno ragione di esistere o quasi) sperpera danaro pubblico per asfaltare una stradina sterrata che non servirà praticamente a nulla!



L’Associazione Italiana Wilderness, rappresentata dai soci della Sezione Wilderness di Salerno e dal movimento per la Wilderness Pollino è subito intervenuta con un sopralluogo in cui sono state scattate varie foto per documentare questo gravissimo scempio ambientale. L’AIW vigilerà e chiederà spegazioni alle autorità e alle istituzioni di questo atto deplorevole, perpetrato nel cuore del Parco del Pollino. Faremo di tutto per bloccare i lavori e per chiedere il ripristino immediato del percorso originario… e intanto invitiamo chi ha a cuore le sorti del Pollino di unirsi a noi in questa “battaglia di civiltà”.



Per contrastare questo degrado è necessaria una profonda riforma del nostro Parco Nazionale. Per evitare che simili scempi in futuro accadano, la proposta dell’ AIW è di istituire “Aree Wilderness” nel cuore del Pollino.


Basta asfalto e cattedrali nel deserto sul Pollino!

Basta opere inutili, costose e dannose per l’ambiente!

Per la wilderness, per la tutela del paesaggio e l’integrità dell’ambiente naturale!


Saverio De Marco, Consigliere Nazionale AIW (Associazione Italiana Wilderness)




Alcune  foto del disastro
localizzazione dell'area interessata dalla strada 


(così più o meno era la strada fino a poco tempo fa)
 



Commenti

  1. Al tempo stesso i signori amministratori del Parco,vietano che questi sentieri vengano percorsi da mezzi fuoristrada(a 2 o 4 ruote)ma poi li asfaltano perchè si intensifichi il traffico.Si badi bene non il traffico locale che avrebbe bisogno di miglioramenti della rete stradale esistente per lavorare,ma quello dei gitanti della domenica,di quelli da toccata e fuga,quelli che francamente non creano sviluppo turistico ma solo casino...
    Sono stati compiuti scempi in Nord Italia per asfaltare passi alpini per far passare il Giro d'italia e ora delle bellissime sterrate di alta quota sono diventate delle pessime strade piene di buche...Ci ricordiamo che le strade soprattutto in montagna devono essere manutenzionate e molto spesso?
    Meglio pochi ma civili ciclisti,motociclisti o molti automobilisti gitanti della domenica?
    Sinceramente io credo che il Pollino debba puntare sulla qualità dei propri fruitori piuttosto che sulla quantità.
    Speriamo che almeno una volta ci abbiano visto giusto,io sarò il primo a provare lo sci di fondo a Terranova e cercherò di coinvolgere più gente possibile,non faccio il gufo ma non è semplice...

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  2. CaroPaolo, son d'accordo con te. Il problema è che manca un minimo di criterio nella gestione del territorio. Infatti come hai accennato tu, ci sono strade di frazioni e paesini che fanno pena,o dissestate addirittura non asfaltate, come in alcune frazioni tipo Casa del Conte (là si avvantaggia il turismo?) . Poi però si deve fare l'inutile strada che deturpa tutto, allontanandoli i turisti seri in vece di avvicinarli. Poi come ti dicevo: su questa strada il traffcio non nera vietato, bastava avere una fuoristrada o una macchina robusta. Per lo sci di fondo: va bene, ma non si poteva organizzare un servizio navetta in fuoristrada? E poi farsi due chilometri a piedi è tanto scomodo per questi sciatori "sportivi"? Io non ci sto: non si può svendere il nostro territorio con la scusa un fantomatico turismo che si aggira come uno spettro sul Pollino. Non è la montagna che deve adattarsi alle esigenze del turismo di massa, è il turismo che deve adattarsi alleparticolarità paesaggistiche e naturalistiche del Polllino! Le finalità del Parco erano originariamente la tutela e la conservazione rispettando le esigenze delle comunità locali. La valorizzazione doveva partire proprio dalla "cura" , dalla "tutela". Qui invece si è persa al bussola e i parchi son diventati agenzie di sviluppo economico (a chiacchiere ovviamente). E poi nel caso di Toppo Vuturo io a questa storia del turismo non ci credo ... questa è stata solo una buona occasione per spendere soldi in un lavoro inutile! Le amministrazioni dei comuni del Pollino pensassero alla viabilità locali e alle esigenze delle popolazioni che vivono tutto l'anno nei paesi invece di distruggere tutto in nome del turismo stupido e di massa!!!
    Indio

    RispondiElimina
  3. Le cose che non sopporto più e non solo a proposito della gestione del Parco del Pollino ma in generale di tutto ciò che ha risvolti economici in Italia,sono le prese per i fondelli.
    I nostri politici,nostri perchè li votiamo noi...si infarciscono di balle,promesse perchè alla fine la politica da noi è solo clientelare,di ignoranza(ebbene si..) e anche di un pizzico di scenografica retorica...
    Con la ragione si potrebbe studiare un piano di sviluppo per alcune zone che potrebbe soddisfare tutti,senza che si sfoci in posizioni estremistiche come reazione naturale alla mala gestione.Un bel progetto come una casa solida ha bisogno di ottime materie prime,solide basi e tempo.
    Le strutture di base sul Pollino sono penose..le strade(quelle che dovrebbero servire per davvero )sono in uno stato pietoso,le strutture che dovrebbero agevolare i turisti sono confuse,a volte sono troppe a volte troppo poche,però si fanno strade nuove che non servono a nulla,si sprecano soldi in opere di arte contemporanea del tutto inadeguate al contesto particolare.
    Nulla contro l'arte,anzi l'idea non sarebbe malvagia ma solo dopo che il territorio abbia ricevuto tutti bisogni primari di cui necessita.Altro che Uova giganti a Casa del Conte,perchè non c'è un servizio di nettezza urbana o una rete fognaria adeguata.
    Però:(e in questo sono in disaccordo con voi...)guai ad andare in giro in moto o in fuoristrada nel Parco.
    Sarà anche un discorso di dettaglio tra i tanti problemi del territorio ma è esplicativo di tante situazioni.
    Qualsiasi attività ha un impatto sull'ambiente,anche i civilissimi trekkers per avvicinarsi alla montagna usano mezzi che bruciano combustibile,usano i bagni delle strutture alberghiere ecc.ma di sicuro se le cose si regolamentano in una certa maniera,se si usa la testa..tutto può essere svolto creando perchè no sviluppo turistico.
    I divieti totali secondo me non servono,bisogna regolamentare.E' ovvio che neanche lontanamente si può pensare di violare certi posti con un mezzo a combustione interna,ma da altre parti perchè no?Credete che faccia più danno una famiglia di visigoti moderni che butta spazzatura ovunque o un bel nastro d'asfalto piazzato in mezzo alla montagna?
    Amo la natura e il Pollino perchè come dice un mio amico è un territorio magico che può essere apprezzato in tante maniere,non mi piacciono gli estremismi ma cerco di avere una visione di insieme sulle esigenze di tutti ma l'irrazionalità non la digerisco...

    RispondiElimina
  4. ciao indio, sono tornato domenica dalle vacanze estive, ieri ho visto achille che mi hato questa triste notizia!
    io ho un bel po' di lavoro arretrato allo studio, se tu puoi ti suggerisco di preparare una lettera di protesta da inviare via mail al comune e al parco. l'appello lo facciamo pubblicare sui siti interessati (anche quelli dei cacciatori, così li coinvolgiamo in una vera battaglia ambientalista, se non hai i contatti li puoi chiedere a franco o ci penso io.
    fammi sapere, a presto.
    giancarlo d'aniello

    RispondiElimina

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