Ecco di seguito l'articolo pubblicato sul sito http://www.notiziedaiparchi.it/ sul comunicato di Italia Nostra sul cemento nella Valle del Fiume Argentino; lettera che è anche la dimostrazione di come certe questioni non siano solo sollevato da quei quattro estremisti, esagerati e perditempo di Wilderness, ma anche da una delle più importanti associazioni ambientaliste italiane, anzi la prima che si affacciò nello scenario italiano nel dopoguerra con iniziative volte alla salvaguardia sia del paesaggio che del patrimonio architettonico, storico e culturale della nostra Italia purtroppo sempre martoriata dal degrado...
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Teresa Liguori, consigliere nazionale Italia Nostra e rappresentante del Gruppo Interregionale del Pollino della stessa Associazione, in una lettera aperta indirizzata al presidente dell’Ente Parco del Pollino, Domenico Pappaterra, ha chiesto se l’Ente Parco intenda concretamente perseguire gli obiettivi di gestione previsti dalla legge 394/91, istitutiva dei Parchi nazionali e delle Aree protette per uno sviluppo socio economico e culturale davvero sostenibile per le popolazioni che gravitano nel Parco. “Questa richiesta – è scritto nella lettera aperta - segue la nota a lei indirizzata dall’Associazione Wilderness che denuncia come all’interno della zona A del Parco del Pollino, precisamente nella valle del fiume Argentino, uno dei corsi d’acqua più suggestivi e preziosi per la biodiversità per la presenza delle lontre, siano iniziati alcuni lavori edili per realizzare ponti in cemento armato. Tali lavori rientrerebbero nel progetto di ripristino della sentieristica di montagna del parco. E’ per questo motivo - continua la lettera aperta – che Italia Nostra le chiede cosa si intende per ripristino della sentieristica. Se cioè si intende conservare e custodire l’habitat naturale migliorandone la fruizione in modo ecosostenibile, attraverso l’uso di legname e di altri materiali non impattanti, oppure se, utilizzando cemento armato ed asfalto, come purtroppo sta avvenendo, si intendono realizzare opere più adatte all’autostrada A3 nel tratto che attraversa il Pollino. Le conseguenze, purtroppo, in termini di gravissimi danni paesaggistico ambientali, sono più che evidenti”.[Teresa Liguori - ItaliaNostra Gruppo Interregionale del Pollino]
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