COMUNICATO STAMPA
Mercure: il Presidente Pappaterra corre in aiuto di
un’ENEL in sempre maggiore difficoltà,
mentre rimangono irrisolti tutti i dubbi sulla bonifica dell’amianto.
Il tentativo dell’Enel e dei suoi
sodali di boicottare la discussione al TAR sulla centrale del Mercure, ha
trovato una salvifica ma temporanea sponda nell’atteggiamento subalterno e
ossequioso del Presidente dell’Ente Parco, Pappaterra, che, accogliendo senza
remore e titubanze le promesse, vaghe e generiche, di un’Enel in sempre maggiore
difficoltà, ha acconsentito alla richiesta di moratoria dell’azione legale.
Ossigeno per l’Enel, ma danno certo per le popolazioni e il territorio che
l’Ente Parco dovrebbe istituzionalmente tutelare.
Ben diverso atteggiamento hanno
tenuto i sindaci di Viggianello e Rotonda che hanno evidentemente davvero a
cuore diritti e interessi dei loro amministrati e che stanno onorando il loro
mandato fino in fondo. Senza guardare in faccia a nessuno. Analogo il
comportamento delle Associazioni ambientaliste nazionali (Italia Nostra, Forum
Ambientalista e WWF) pur esse titolari di autonomo procedimento amministrativo
contro il dissennato e predatorio progetto dell’Enel.
Sarà ora importante chiarire se
l’iniziativa del presidente Pappaterra abbia avuto l’avallo pregiudiziale degli
Organismi di governo dell’Ente -Consiglio Direttivo e Comunità del Parco – cosa
inverosimile, atteso che, gli stessi, con formali atti deliberativi, già
avevano richiesto, giustamente, lo smantellamento della centrale del Mercure,
adottando inoltre un Piano del Parco che ne sancisce l’incompatibilità. Sostanzialmente,
nel Mercure o ci sta il Parco o ci sta la centrale.
Sarebbe, dunque, cosa assai grave
se si trattasse di una iniziativa personale della sola Dirigenza del Parco,
che, per altro, già nel recente incontro al Ministero dello Sviluppo Economico
si è segnalata per la supina e assoluta aderenza alla strategia e alle
richieste dell’Enel.
In ogni caso, il Parco si è
assunto una grave responsabilità e già le popolazioni della valle sono in
fermento per quello che si connota come un vero e proprio tradimento del
mandato istituzionale e degli interessi primari dei cittadini.
Ma l’Enel ha comunque poco da
stare tranquilla. Sul versante lavoro, c’è da registrare, infatti, la dura e significativa
presa di posizione della Confederazione
Regionale dell’Unione Sindacale di Base (USB)- Calabria, schierata apertamente per
il lavoro reale e pulito, contro l’apertura della centrale del Mercure, e che
bolla con una frase assolutamente esplicativa il folle progetto dell’Enel:” DISTRUGGERE
IL TERRITORIO E’ UN ATTO CRIMINALE”.
Si è aperto, inoltre, un nuovo
fronte sul quale l’Enel è chiamata a rispondere: quello dell’amianto. Dopo
l’evasiva e inconcludente risposta data alla Camera dei Deputati all’interrogazione
al riguardo, presentata dai Parlamentari di SEL -tra cui il lucano Antonio Placido e il calabrese Ferdinando Aiello- rimangono ancora
tutti da chiarire i punti oggetto dell’interrogazione, che saranno presto al
centro di nuove iniziative parlamentari. Che fine ha fatto l’amianto del gruppo
due della centrale –quello da riconvertire-dichiarato bonificato dall’Enel? Chi
lo ha smaltito? E dove? Che consistenza hanno le voci preoccupate che si
rincorrono al riguardo? In che stato si trova l’altro ingente quantitativo di
amianto presente nel gruppo uno, che l’Enel stessa ha affermato di non aver
bonificato per convenienza economica? Tutte domande che risuonano,
sinistramente, senza trovare, ormai da anni, risposte chiare e convincenti.
Risposte che forse dovrebbero essere,stante le strane convergenze di interessi tra “nominati” e grossi potentati privati,
anch’esse, affidate al vaglio della Magistratura… Ma gli onorevoli Aiello e
Placido hanno già dichiarato che vogliono andare fino in fondo. Così come
vogliono andare sino in fondo e sostenere la lotta delle popolazioni della
valle del Mercure -oltre ai Sindaci del
territorio, ai Comitati locali ed alle Associazioni ambientaliste nazionali-
Deputati regionali di Calabria e Basilicata, a cominciare da Mimmo
Talarico e Giannino
Romaniello.
3 luglio 2013
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e
Comitati calabresi e lucani
per la tutela della
Legalità e del Territorio
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