Passa ai contenuti principali

Orsi e cani randagi

Comunicato Stampa
ORSO BRUNO MARSICANO E CANI RANDAGI
Un falso problema gonfiato via web!
Quello dell'aggressione di un branco di cani alla femmina di Orso bruno marsicano accompagnata da tre cuccioli, già divenuta famosa nel mese scorso per il suo incontro "ravvicinato" con un'automobile, è un fatto come i tanti che sono sempre successi, e che a volte sono stati la causa di perdita di orsacchiotti, da che nella terra dell'orso esiste la pastorizia. La diversità è che in questo caso l'aggressione è stata osservata direttamente da persone attente alla difesa dell'orso (i tanto vituperati "cacciatori cattivi", che hanno anche cercato di difendere gli orsi: ma questo pochi lo hanno evidenziato!), poi diffusosi ed amplificato via web, quel web che non esisteva fino a qualche decennio fa, per cui solo i pastori ne erano a conoscenza.
Intanto il Parco Nazionale d'Abruzzo, che fa? Anziché dire chiaro e tondo che i cani randagi (perché di cani randagi si tratta, e non dei fantasiosi "inselvatichiti") vanno catturati od abbattuti, stanzia (spreca, sarebbe più giusto dire!) 12.000 Euro nell'ennesima inutile ricerca che finirà per scoprire l'acqua calda: cioè che i cani randagi vanno catturati o abbattuti! Però 12.000 Euro per seminare campi di granoturco non si trovano mai!
Va infine precisato che questi branchi di cani si formano quando quelli di diversi greggi o proprietari si trovano ravvicinati (ad esempio in inverno, quando le greggi rientrano alle stalle anziché stare suddivisi sui pascoli estivi, e specie quando qualche femmina va in calore). Di fatto, trasformandoli in "randagi", quando si tratta magari solo di cani incustoditi, incustoditi come sono sempre stati da che esiste il mondo pastorale. Ma è il caso di occuparsi di un tale falso problema (falso in quanto fenomeno raro ed occasionale, così come l'incontro dell'orsa con l'automobilista) quando ben altri problemi stanno minacciano l'Orso ed il suo habitat, e per i quali nessuno fa nulla, nessuno parla, o, peggio, sono ignorati perché impopolari o contrari a troppi interessi economici? O concluderemo che anche la pastorizia debba esere proibita per salvare l'orso, anziché favorirla in quanto attività in declino con indiretta influenza a suo favore ed a favore del mantenimento della biodiversità dei pascoli?
Franco Zunino
Segretario Generale Wilderness
(già studioso dell'Orso bruno marsicano)

Commenti

Post popolari in questo blog

Le variazioni casuali in Darwin

Le variazioni casuali Le implicazioni metodologiche e filosofiche di un concetto centrale della teoria darwiniana* Saverio De Marco Introduzione Il concetto della variazione casuale è alla base dell’impianto teorico darwiniano sulla selezione naturale. In questa tesi vorrei descriverne la sua genesi e le sue implicazioni, avendo come riferimento l’opera più importante di Darwin, L’origine delle specie , rilevarne le critiche a cui fu sottoposta e mettendo in risalto il carattere di innovazione metodologica profonda. Consapevole di addentrarmi in un campo vasto e complesso, una parte di questo lavoro tenterà una breve rievocazione degli studi sulla genetica successivi a Darwin, che consentirono di scoprire le cause della variazione, problema che Darwin aveva lasciato insoluto. Fu però proprio l’ammissione dell’inconoscibilità delle cause che consentì a Darwin di superare gli ostacoli che si frapponevano alla sua teoria e che ne determinò il suo carattere “aperto” all...

Guide ufficiali del Pollino: una riflessione di Emanuele Pisarra

LA TRISTE FINE DELLE GUIDE UFFICIALI DEL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO             di Emanuele Pisarra Una mattina di gennaio percorro in macchina il Corso Principale di Rotonda quando mi supera una moto delle poste guidata con maestria da una abile guidatrice, tutta imbardata nella divisa ufficiale con tanto di casco e cartellino appeso al collo . Rallento per guardare meglio questa novella pilota e mi accorgo che si tratta di Angela, una Guida Ufficiale del Parco. Ma come? Una Guida Ufficiale che fa la postina. La fermo e dopo i saluti di rito, chiedo spiegazioni di questo suo improvviso cambio di mestiere; “ come mai hai cambiato lavoro? Ti sei stufata di andare in giro per le nostre montagne ? “ Ma quando mai … mi risponde Angela. “ Solo che il lavoro di Guida non mi permette di portare avanti la famiglia e allora ho accettato a malincuore di lavorare come postina a tempo indeterminato. È amareg...

FRANCO ZUNINO: IL JOHN MUIR ITALIANO!

FRANCO ZUNINO: IL JOHN MUIR ITALIANO! (Il più controverso ambientalista italiano) Tessera n. 276 del WWF Italia (rinnovata ogni anno dalla fondazione, forse, con Pratesi, il Socio più anziano!), il primo ad aver effettuato ricerche scientifiche sull’Orso Marsicano. Nei primi anni ’80 diffonde in Italia il wilderness concept e le sue implicazioni filosofiche e conservazionistiche, fondando nel 1985 l’Associazione italiana per la wilderness (AIW) di cui è tuttora Segretario Generale. Le sue posizioni su problematiche spinose, come la conservazione degli ultimi spazi naturali, il turismo nei parchi, le strategie di conservazione di specie vulnerabili, caccia, nucleare, hanno diviso e fatto discutere il mondo ambientalista e l’opinione pubblica. Una delle ultime esternazioni ha riguardato la sua posizione favorevole al contenimento anche “cruento” della crescita demografica del lupo, con l’apertura agli abbattimenti ragionati di esemplari problematici, come già realizzato in altri Paesi...