COMUNICATO STAMPA
La risoluzione del Consiglio Regionale della Basilicata contro la Centrale ENEL del Mercure, con la deliberata impugnazione del provvedimento autorizzativo emanato dalla Regione Calabria, è fatto di massima importanza, che da un ulteriore impulso alla positiva definizione di questa oscura e brutta vicenda. L’esito della votazione -un solo astenuto- dimostra inoltre come la condanna della politica industriale di ENEL, predatoria e devastante, sia stata unanime, senza distinzione di appartenenza politica. E su questo dovrebbero meditare i pochi che in Calabria, ancora cercano di strumentalizzare una vicenda che merita solo di essere archiviata e dimenticata al più presto. Come patetiche sono le “uscite” di Enel, come al solito ventriloqua, per bocca del fantomatico Comitato per il si, i cui sparuti rappresentanti sono stati reclutati, per mancanza di adesioni, a centinaia di chilometri dal Mercure. I deliranti comunicati sulla perdita di migliaia di posti di lavoro cozzano con la realtà che vede, in questi giorni, Società operanti nel campo delle centrali a biomasse in Calabria, rischiare di mettere in mobilità parte del personale per le difficoltà che il settore attraversa. Forse anche per questo, sono sempre più insistenti le voci su una trattativa in corso, per la cessione della Centrale del Mercure. Con quello della Basilicata –una intera Regione contro ENEL!- sono ormai ben quattro i provvedimenti in corso per l’impugnazione dell’autorizzazione concessa dal Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria. Tra questi quello dell’Ente Parco, il cui ondivago e troppo spesso dilatorio ed omissivo comportamento ha grandemente contribuito a creare gli attuali problemi. Al Parco ancora una volta si chiede di completare l’iter amministrativo di opposizione alla Centrale, cosa che ad oggi, l’Ente del Presidente Pappaterra, con il Direttore Formica in testa, non ha ancora fatto. In tale situazione, anche il ricorso annunciato dal Parco ha il sapore di una iniziativa tardiva ma soprattutto insufficiente.
5 novembre 2010
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani
per la tutela della legalità e del territorio
La risoluzione del Consiglio Regionale della Basilicata contro la Centrale ENEL del Mercure, con la deliberata impugnazione del provvedimento autorizzativo emanato dalla Regione Calabria, è fatto di massima importanza, che da un ulteriore impulso alla positiva definizione di questa oscura e brutta vicenda. L’esito della votazione -un solo astenuto- dimostra inoltre come la condanna della politica industriale di ENEL, predatoria e devastante, sia stata unanime, senza distinzione di appartenenza politica. E su questo dovrebbero meditare i pochi che in Calabria, ancora cercano di strumentalizzare una vicenda che merita solo di essere archiviata e dimenticata al più presto. Come patetiche sono le “uscite” di Enel, come al solito ventriloqua, per bocca del fantomatico Comitato per il si, i cui sparuti rappresentanti sono stati reclutati, per mancanza di adesioni, a centinaia di chilometri dal Mercure. I deliranti comunicati sulla perdita di migliaia di posti di lavoro cozzano con la realtà che vede, in questi giorni, Società operanti nel campo delle centrali a biomasse in Calabria, rischiare di mettere in mobilità parte del personale per le difficoltà che il settore attraversa. Forse anche per questo, sono sempre più insistenti le voci su una trattativa in corso, per la cessione della Centrale del Mercure. Con quello della Basilicata –una intera Regione contro ENEL!- sono ormai ben quattro i provvedimenti in corso per l’impugnazione dell’autorizzazione concessa dal Dipartimento Attività Produttive della Regione Calabria. Tra questi quello dell’Ente Parco, il cui ondivago e troppo spesso dilatorio ed omissivo comportamento ha grandemente contribuito a creare gli attuali problemi. Al Parco ancora una volta si chiede di completare l’iter amministrativo di opposizione alla Centrale, cosa che ad oggi, l’Ente del Presidente Pappaterra, con il Direttore Formica in testa, non ha ancora fatto. In tale situazione, anche il ricorso annunciato dal Parco ha il sapore di una iniziativa tardiva ma soprattutto insufficiente.
5 novembre 2010
Forum “Stefano Gioia”
delle Associazioni e Comitati calabresi e lucani
per la tutela della legalità e del territorio
Commenti
Posta un commento