Passa ai contenuti principali

Savona: il ritorno del lupo a tutti i costi... anche se non è italiano

COMUNICATO STAMPA

CENTRALI EOLICHE E LUPI
IN PROVINCIA DI SAVONA

Ecco, sono tornati i lupi, hanno scritto i giornali del savonese negli ultimi giorni. Ma i lupi non sono tornati, sono solo finalmente arrivati; anzi, stanno arrivando sempre più numerosi... Tempo fa a Calizzano e Bardineto, ora nel Parco del Beigua. E non provengono dagli Appennini, ma più probabilmente dalle Alpi, cioè dal ceppo da cui la popolazione si è generata dopo le ripetute liberazioni fatte sul versante francese da parte degli amanti di quest’animale, che pur di averlo non hanno esitato a liberare quelli che detenevano nei recinti d’oltralpe, senza andare troppo per il sottile in merito alla loro purezza genetica e provenienza geografica, come ha stabilito una Commissione d’inchiesta del governo francese qualche anno fa (con una documentata relazione in tre volumi di cui in Italia tutti ignorano l’esistenza, o si finge di ignorarla).

Mentre nel savonese sono stati registrati attacchi di lupi a greggi di pecore, giorni or sono nel vicino cuneese è stato catturato un lupacchiotto che gironzolava per il paese di Ormea, nell’alta Val Tanaro. Un lupachiotto che a fine ottobre è quanto meno improbabile, tenuto conto della biologia di quest’animale, per cui in autunno i giovani nati in primavera dovrebbero già avere conformazione di adulti e non già essere cuccioli; segno forse di una purezza della razza molto discutibile, come avviene per i cinghiali ibridi che si riproducono anche in pieno inverno. Ma saranno gli studiosi a dover redimere questa spinosa questio, sperando che la loro obiettività non sia pari al dimenticatoio in cui hanno relegato la suddetta relazione del governo francese.

Intanto il governo regionale si sta vantando dell’approvazione data a nuove centrali eoliche, che, si noti bene, secondo le dichiarazione del Presidente Burlando, non serviranno tanto a contribuire ad abbattere il CO2 quanto a portare risorse economiche nei paesi montani! Sì, perché la storia della contribuzione all’abbattimento del CO2 sta facendo sempre più acqua da tutte le parti, ed il “re nudo” si sta sempre più rivelando agli occhi dell’opinione pubblica e della magistratura, che, specie nel Meridione, ha messo in luce il gran gioco di danaro che dietro a questi progetti sta facendo arricchire molte società costruttrici (ma anche mafia e camorra). Che poi ci sia una produzione di energia elettrica non è poi tanto importante, anche perché si tratta comunque di gocce nel mare delle esigenze della nostra società. Intanto gli ambienti naturali, le montagne e le foreste della Liguria sono sempre più sventrate dalle strade per costruire queste centrali, ed i paesaggi sempre più violentati dalle gigantesche torri, già obsolete o poco produttive nel volgere di pochi anni come stanno a dimostrare i primi impianti risalenti a solo pochi anni or sono. Ed alla faccia dei valori storici e culturali, come il sito della famosa battaglia napoleonica di Montenotte stravolto da una delle centrali inaugurate da Burlando. Ma l’importante che arrivino soldi ai Comuni, ancorché pochi, ci dice il Presidente della Regione. Sperando che poi almeno non li sprechino, come, purtroppo troppo tanto spesso sanno fare le amministrazioni comunali, diciamo noi.


Murialdo, 1 Novembre 2010                                                 IL SEGRETARIO GENERALE
                                                                                                         F.to Franco Zunino


tipico esemplare di lupo appenninico (canis lupus italicus)

lupo appenninico imbalsamato, museo della fauna di Galluccio - foto by Indio

esemplare di lupo europeo (fonte internet)


Per maggiori informazioni sul ritorno del lupo nelle Alpi si rimanda a questo articol odello stesso autore:

Commenti

Post popolari in questo blog

Le variazioni casuali in Darwin

Le variazioni casuali Le implicazioni metodologiche e filosofiche di un concetto centrale della teoria darwiniana* Saverio De Marco Introduzione Il concetto della variazione casuale è alla base dell’impianto teorico darwiniano sulla selezione naturale. In questa tesi vorrei descriverne la sua genesi e le sue implicazioni, avendo come riferimento l’opera più importante di Darwin, L’origine delle specie , rilevarne le critiche a cui fu sottoposta e mettendo in risalto il carattere di innovazione metodologica profonda. Consapevole di addentrarmi in un campo vasto e complesso, una parte di questo lavoro tenterà una breve rievocazione degli studi sulla genetica successivi a Darwin, che consentirono di scoprire le cause della variazione, problema che Darwin aveva lasciato insoluto. Fu però proprio l’ammissione dell’inconoscibilità delle cause che consentì a Darwin di superare gli ostacoli che si frapponevano alla sua teoria e che ne determinò il suo carattere “aperto” all

Fuoristrada nel Parco del Pollino: si chiedono spiegazioni !

All’Ente Parco del Pollino ente@parcopollino.it Al Corpo Forestale dello Stato cs.viggianello@corpoforestale.it cs.rotonda@corpoforestale.it All’amministrazione comunale di Viggianello comune@comune.viggianello.pz.it comuneviggianello@libero.it All’amministrazione comunale di Rotonda sindaco@comune.rotonda.pz.it comune.rotonda@cert.ruparbasilicata.it Fuoristrada nel Parco del Pollino: si chiedono spiegazioni ! Su segnalazione di escursionisti e guide del Pollino veniamo a sapere che alcuni appassionati “fuoristradisti” hanno organizzato una gara di fuoristrada nel Parco Nazionale del Pollino, presso la località “Montagna di Basso”, risalendo il torrente Peschiera dopo la Fontana di Chiaito: precisamente in località Rivota i Trucchetta, dove è presente la stradina che proseguendo oltre il Peschiera va verso il territorio di Agromonte. Ricordiamo che questo ambiente è particolarmente delicato anche perché qui è accertata la presenza della lontra. Il tratto di cui si parla è punteggia

FRANCO ZUNINO: IL JOHN MUIR ITALIANO!

FRANCO ZUNINO: IL JOHN MUIR ITALIANO! (Il più controverso ambientalista italiano) Tessera n. 276 del WWF Italia (rinnovata ogni anno dalla fondazione, forse, con Pratesi, il Socio più anziano!), il primo ad aver effettuato ricerche scientifiche sull’Orso Marsicano. Nei primi anni ’80 diffonde in Italia il wilderness concept e le sue implicazioni filosofiche e conservazionistiche, fondando nel 1985 l’Associazione italiana per la wilderness (AIW) di cui è tuttora Segretario Generale. Le sue posizioni su problematiche spinose, come la conservazione degli ultimi spazi naturali, il turismo nei parchi, le strategie di conservazione di specie vulnerabili, caccia, nucleare, hanno diviso e fatto discutere il mondo ambientalista e l’opinione pubblica. Una delle ultime esternazioni ha riguardato la sua posizione favorevole al contenimento anche “cruento” della crescita demografica del lupo, con l’apertura agli abbattimenti ragionati di esemplari problematici, come già realizzato in altri Paesi